Udine, 4 aprile 2017
L'80% delle imprese italiane con oltre 80/100 dipendenti dichiara di impegnarsi in iniziative di CSR, per un investimento globale che ha raggiunto la cifra record di 1 miliardo e 122 milioni di euro. É questo uno dei dati del VII Rapporto sulla responsabilità sociale d'impresa (CSR) in Italia, presentato nel corso di un incontro presso la Facoltà di Economia dell'Università di Udine, e in un convegno intitolato "Responsabilità e sostenibilità delle aziende in Italia: dati, best practices e nuove norme", promosso dal Laboratorio di Etica Economia e Diritto anche in collaborazione con AnimaImpresa.
Realizzata dall'Osservatorio Socialis, in collaborazione con l'Istituto Ixè, con il sostegno di FS Italiane, la statistica evidenzia i terreni di maggiore impegno dichiarati dalle aziende impegnate in CSR anche nel Nord Est: coinvolgimento dei dipendenti, attenzione all'ambiente, lotta agli sprechi, ottimizzazione dei consumi energetici e ciclo dei rifiuti.
"Per quanto concerne il terreno prescelto per le proprie attività di responsabilità sociale - ha spiegato Roberto Orsi, direttore dell'Osservatorio Socialis -, a parte l’interno dell’azienda (scelto dall'83% delle aziende) le altre attività di CSR si concentrano in prima battuta sul territorio locale dell’azienda (36%); solo il 9% sceglie di intervenire all'estero. Dunque con la CSR le aziende cercano anche un miglioramento nei propri 'rapporti di vicinato'".
É in questo contesto che con il progetto University Program, avviato in collaborazione con l'Osservatorio Socialis, FS italiane porta la propria esperienza di azienda orientata alla responsabilità sociale e si mette a disposizione degli studenti che vogliono esplorare attraverso la loro tesi di laurea i tanti aspetti dell'attività dell'azienda nel sociale.
"L'impegno sociale di FS Italiane - ha spiegato Fabrizio Torella, Responsabile Corporate Shared Value di FS Italiane – è nel DNA dei ferrovieri. Da sempre le Ferrovie hanno accompagnato lo sviluppo sociale, culturale ed economico del Paese e questo impegno è il modo attivo in cui intendiamo la responsabilità sociale. Stiamo ora realizzando all’interno delle stazioni un nuovo modello di welfare basato sulla sussidiarietà circolare d’intesa col Terzo Settore e gli Enti Locali, che si concretizza in numerose iniziative: gli Help Center e i centri di accoglienza, per contrastare il disagio sociale (ad oggi attivi in 17 stazioni), divenuti un modello replicato in altre stazioni europee grazie al progetto 'Hope in Station', il riutilizzo di circa 500 stazioni per scopi sociali, ambientali e culturali. Il grande progetto del futuro è la riconversione delle linee ferroviarie dismesse in piste ciclopedonali (Progetto Greenways), che creeranno occupazione e sviluppo territoriale nel segno della mobilità e del turismo sostenibili. Su questi temi segnalo, #opentreno, il blog dedicato alla sostenibilità e tanto altro".
In Friuli Venezia Giulia i comodati interessano oltre 20 stazioni.
In quella di Trieste Centrale è attivo dal 2016 un Help Center, dove l’amministrazione comunale affronta e contrasta i fenomeni di disagio sociale. L’attività è svolta a sostegno delle persone senza fissa dimora che vengono informate e indirizzate verso i servizi diurni e notturni disponibili.
Nella stazione di Gonars, il Comune ha edificato un monumento commemorativo nell’area che fu sede di un campo di internamento per civili jugoslavi durante la Seconda guerra mondiale. Il sito è oggetto di visite di scolaresche e delegazioni slovene e croate.
Nella stazione di Fogliano-Redipuglia, a pochi metri dal Sacrario, il Comune ha adibito i locali a museo della Grande Guerra, meta di numerose gite turistiche.
Le Greenways presenti nella Regione:
Trieste – Draga Sant’Elia – Erpelle (ex ferrovia della Val Rosanda). La linea (19,6 km) termina oltre il confine italo-sloveno nella stazione di Erpelle-Cosina. La pista ciclabile (12 km), tra il rione di San Giacomo e il confine italo-sloveno a Draga, è stata inaugurata il 16 ottobre 2010. Prosegue per altri 5 chilometri in Slovenia, terminando nei pressi di Cosina dove viene interrotta dall'autostrada Šentilj - Capodistria. È parte del percorso ciclabile europeo EuroVelo 8 Mediterraneo che collega Cadice ad Atene.
Cervignano del Friuli – Pontile per Grado. La linea è estesa 12,3 km di cui 4,3 sono ancora proprietà di FS Italiane. Sui restanti 8 km, in carico alla Regione Friuli Venezia Giulia, è stata realizzata una pista ciclo-pedonale inaugurata nel 2015.