Tra il 1943 e il 1945 questo fu il luogo in cui centinaia di deportati venivano fatti salire sui convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.
Il progetto del Memoriale, oltre a rendere omaggio alle vittime dello sterminio, si propone come un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah.
La posa della prima pietra, il 26 gennaio 2010, ha rappresentato la prima tappa per la realizzazione del progetto, iniziato con la donazione, da parte di Ferrovie dello Stato Italiane, dei locali interni alla stazione centrale con ingresso da via Ferrante Aporti 3.
A seguire, è stata creata la Fondazione ed è stato dato l’avvio ai lavori. Oggi sono stati restituiti gli spazi del Memoriale al proprio aspetto originario, attribuendo così a questo luogo la sua condizione di documento e reperto.
Il progetto si estende su una superficie di circa 7.000 mq ed è caratterizzato dal totale rispetto della morfologia originaria dell’area. Un sistema di spazi integrati in sequenza che disegnano un percorso tematico: dalla "Sala delle testimonianze", dedicata alle voci dei sopravvissuti al "Cannocchiale della Discriminazione", allestito con proiezioni in movimento, fino al "cuore" del Memoriale, rappresentato dal "Binario della Destinazione Ignota" e il "Muro dei Nomi", dove sono ricordate tutte le persone deportate dal Binario 21.