Il Gruppo FS partecipa al Giro d’Italia della Responsabilità Sociale d’impresa

Oggi tappa a Bari

Bari, 19 maggio 2022

Di solidarietà e valore si è parlato oggi a Bari, in occasione della tappa del Giro d’Italia della Responsabilità Sociale d’impresa.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane è vicino alle persone in condizioni di vulnerabilità grazie a una rete sociale nelle principali stazioni italiane e restituisce valore alle stazioni impresenziate e alle linee non più in uso/riconvertite coinvolgendo le comunità locali, le Amministrazioni territoriali e le associazioni di categoria per il loro recupero ad uso sociale.

Presente all’incontro, la responsabile People Care di FS, Paola Longobardo, che ha illustrato l’impegno e le azioni concrete messe in campo dal Gruppo per promuovere l’inclusione e per attivare nelle proprie persone un maggiore coinvolgimento sui temi del sociale.

SOLIDARIETÀ

L’Accordo Quadro con ANCI ha creato sinergie tra tutti i Comuni italiani sul contrasto al disagio sociale nelle aree ferroviarie e la valorizzazione dei territori. Da questo incontro è nato ONDS, l’Osservatorio della Solidarietà nelle Stazioni ferroviarie che coordina la Rete sociale degli Help Center.

Grazie a questa Rete, ospitata in locali concessi in comodato d’uso gratuito alle Associazioni che operano sui territori, è stato possibile negli ultimi anni far fronte ad un’emergenza sociale amplificata dalla pandemia non solo attraverso l’azione diretta, ma anche grazie alla continua tessitura, da parte degli enti gestori, di una rete di protezione che ha permesso a chi vive in strada di trovare un aiuto concreto e, appena possibile, di accedere a tutti i necessari dispositivi sanitari.

La Rete degli Help Center

Gli Help Center, attualmente presenti a Roma, Milano, Chivasso, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Foggia, Napoli, Catania, Bari, Messina, Torino, Reggio Calabria, Brescia, Rovereto, Pisa e Cagliari, sono strutture che forniscono servizi di orientamento e assistenza sociale rivolti ad adulti, nuclei familiari, immigrati. Si tratta di centri “a bassa soglia”, cioè privi di filtro all’ingresso.

Offrono un servizio di ascolto, valutazione della situazione in cui la persona si trova, informazione, nelle stazioni ferroviarie ed aree limitrofe e, secondo le esigenze e le possibilità, effettuano assistenza diretta alle persone per realizzare un progetto di recupero e reinserimento sociale, lavorando in rete con le altre strutture di assistenza presenti sul territorio.

Il servizio di orientamento è finalizzato all’invio delle persone presso strutture pubbliche o convenzionate.

Help Center di Bari Corso Italia

A Bari, sono stati quasi centomila gli interventi di assistenza effettuati nel 2020. Tra questi, la stragrande maggioranza, oltre 97mila hanno riguardato i servizi di sostegno di base- come docce, erogazione di pasti e distribuzione di vestiario – mentre i restanti sono stati rivolti a interventi di accompagnamento e orientamento sociale e lavorativo. L’Help Center è uno sportello di ascolto situato nei pressi della stazione ferroviaria che orienta le persone in difficoltà verso i servizi sociali della città (centri di accoglienza, comunità terapeutiche, associazioni specializzate) per elaborare percorsi mirati di recupero e reinserimento sociale. Il Centro di Bari è affidato alla Cooperativa Sociale CAPS – Centro di Aiuto Psico-Sociale che ha sede in Corso Italia.

I servizi di assistenza nell’Help Center barese hanno raggiunto 662  persone, di cui il 36% già fruitrici dell’Help Center e il 64% nuovi arrivi. In particolare, l’85,9% sono uomini, il 13,7% sono donne e lo 0,3% sono transessuali.  Per quanto riguarda la nazionalità il 27% sono italiani, il 6% comunitari e il 67% extracomunitari.

Centri d’accoglienza

Oltre agli Help Center, all’interno di locali ferroviari concessi in comodato d’uso gratuito da FS italiane, ci sono i Centri d’Accoglienza gestiti dal grande associazionismo italiano, in particolare a Roma e Milano.

È un servizio residenziale destinato ad ospitare, con carattere di temporaneità, nelle ore serali e notturne, persone adulte senza una adeguata sistemazione abitativa. Queste strutture offrono un posto letto, un pasto caldo, servizi igienici e di lavanderia.

VALORE

Stazioni: un riuso sociale del patrimonio ferroviario

L’introduzione di tecnologie innovative ha liberato molti spazi prima occupati da personale ferroviario all’interno delle stazioni. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha così colto la possibilità di mettere a disposizione della collettività questi spazi, garantendo la custodia del bene e il suo uso pubblico.

RFI ha siglato alcuni Protocolli d’intesa con Associazioni no profit (Legambiente, Centro Servizi Volontariato, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Legacoop sociali e tante altre) che garantissero la qualità del riuso delle stazioni con progetti di elevato valore sociale. Molto spesso sono direttamente le Amministrazioni locali a richiedere gli spazi da destinare a strutture pubbliche necessarie alla collettività (Vigili Urbani, Protezione Civile) e a fornire un presidio costante degli spazi utilizzati.

Attualmente sono circa 450 stazioni concesse in comodato d’uso gratuito da FS italiane per realizzare progetti di pubblica utilità. Simili iniziative arricchiscono il territorio portando servizi alla cittadinanza, decoro e nuovi posti di lavoro.

In Puglia sono 18 le stazioni cedute in comodato d’uso o in corso di attivazione o affidamento: Acquaviva delle Fonti, Barletta, Bitetto, Brindisi, Candela, Canne della Battaglia, Castellaneta, Foggia, Francavilla Fontana, Ginosa, Grottaglie, Grumo Appula, Incoronata, Minervino Murge, Ostuni, Palagiano, San Pietro Vernotico e Santeramo in Colle.

La stazione di Grumo Appula ospita da anni la Cooperativa Solidarietà che ha realizzato un Centro Diurno per minori con banco alimentare e foresteria insieme a un Centro polifunzionale per l'assistenza familiare e a un Centro estivo.

Linee dismesse: greenways

Le linee dismesse sono infrastrutture non più in uso. Si tratta di tracciati ferroviari, collocati spesso in territori di straordinaria bellezza, che possono rinascere a nuova vita e costituire un formidabile asset di mobilità sostenibile. Il Gruppo FS ha la responsabilità della loro conservazione e ne vuole proporre la valorizzazione attraverso la trasformazione in greenways.

Oltre 1.200 km di linee non più in uso potranno diventare un network di mobilità sostenibile, grazie proprio alle caratteristiche planimetriche che contraddistinguono le linee ferroviarie, le cui pendenze si mantengono sempre moderate e quindi facilmente percorribili a piedi, a cavallo o con mezzi di locomozione dolce, quali la bicicletta, il monopattino.

Queste linee sono spesso caratterizzate da opere d’arte di grande pregio ingegneristico: gallerie elicoidali, ponti, alternanze di rilevati e trincee scavate nella roccia per rendere omogenei percorsi irregolari dal punto di vista orografico.

In questo scenario, i fabbricati non più in uso lungo le linee si prestano a diventare ostelli, ristoranti, ciclostazioni, creando nuove opportunità di business e fornendo così un contributo all’economia locale.

Ad oggi circa 450 km di linee sono state trasformate in greenways. In Puglia, a seguito del completamento del raddoppio della Bari – Taranto la tratta ferroviaria Bari Sant’ Andrea – Bitetto è stata recentemente riconvertita in greenway, opportunità che potrebbe contribuire a riconnettere il centro urbano con le aree periferiche di Bari. 


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