FS Italiane, approvata semestrale 2020. Risultato di periodo pari a -419 milioni di euro, in attesa degli effetti positivi del decreto rilancio destinati al trasporto long haul mercato e merci, previsti in almeno 350 milioni di euro, a valle di effetti negativi dovuti al COVID-19 per 800 milioni di euro circa

Ricavi operativi a 4,75 miliardi di euro (-20,5% vs primo semestre 2019, sostanzialmente dovuto all’impatto negativo del COVID-19, per più di 1,1 miliardi di euro)

  • EBITDA a 518 milioni di euro (-60,1% vs primo semestre 2019, essenzialmente causato dagli effetti COVID-19 pari a -747 milioni di euro)
  • Risultato netto di periodo pari a -419 milioni di euro (oltre 200% in meno vs primo semestre 2019), con effetti COVID-19 pari a -796 milioni di euro
  • Investimenti di periodo per 2,46 miliardi di euro, in rallentamento verso il 2019 di 278 milioni di euro, in gran parte derivanti dall’impatto della pandemia
  • I risultati non includono fra i ricavi gli effetti positivi, per un importo minimo di circa 350 milioni di euro, dell’iscrizione dei contributi del “Decreto Rilancio” relativi al business Long Haul Mercato e Merci, in attesa del completamento dell’iter procedurale di riferimento (benestare UE)

 

Roma, 27 ottobre 2020

Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane ha approvato, in data odierna, la Relazione finanziaria semestrale del Gruppo FS Italiane al 30 giugno 2020.

I risultati del semestre in esame, come anticipato sopra, negli highlights, subiscono pesantemente gli effetti negativi connessi con la diffusione avvenuta in Italia, a partire dai primi mesi dell’anno, del virus COVID-19 (“Coronavirus”), cha ha avuto impatti sull’intero sistema produttivo nazionale, con particolari conseguenze sulla mobilità di persone e merci.

I ricavi operativi del Gruppo scendono, rispetto al primo semestre 2019, a 4,75 miliardi di euro con un decremento complessivo di 1,23 miliardi di euro (-20,5%), sostanzialmente dovuto al Coronavirus. Al decremento dei ricavi si accompagna la decrescita del Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 779 milioni di euro che arriva a 518 milioni di euro, verso gli 1,3 miliardi di euro del semestre precedente (-60,1%), scontando effetti COVID per circa 750 milioni di euro. L’EBITDA Margin passa così da 21,7% a 10,9%.

Anche l’EBIT, di conseguenza, diminuisce, passando dai 454 milioni di euro positivi nel primo semestre del 2019 ai 343 milioni di euro negativi nel primo semestre del 2020 (-175,6%), dopo un impatto da Coronavirus pari a -776 milioni di euro, così come il risultato netto di periodo, che scende a -419 milioni di euro (+362 milioni; -215,7%) a valle di effetti COVID per 796 milioni di euro.

I ricavi da servizi di trasporto, pari a circa 2,5 miliardi di euro, segnano un decremento di 1,26 miliardi di euro rispetto al primo semestre 2019. Nello specifico mostrano, a causa principalmente degli effetti della pandemia, un segno negativo tutte le componenti legate al trasporto: diminuiscono infatti i ricavi relativi ai servizi passeggeri su ferro Long Haul e Short Haul (complessivamente -1,12 miliardi di euro), i ricavi connessi al trasporto passeggeri su gomma (-67 milioni di euro) e i ricavi del settore merci su ferro (-69 milioni di euro). Rimangono invece stabili i ricavi da corrispettivi da Stato e Regioni a valere sui Contratti di Servizio per il trasporto pubblico passeggeri.

I servizi relativi al trasporto, complessivamente, scendono nel semestre soprattutto per effetto dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni imposte al settore della mobilità in particolare nella fase di lockdown, con una perdita di volumi di domanda registrata da Trenitalia pari al 66,4% nella lunga percorrenza a mercato e una riduzione dei posti*km vendibili pari al 56,3%; in ambito Regionale la riduzione della circolazione connessa con l’emergenza COVID si è tradotta in una forte riduzione dei viaggiatori-km (-57,5%) con una contrazione sulla produzione in termini di Treni-km pari a -26,0% rispetto al corrispondente semestre 2019.

I costi operativi del semestre si attestano a 4,2 miliardi di euro, in diminuzione di 445 milioni di euro (-9,5%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, grazie alle energiche azioni di cost saving tempestivamente messe in atto dal management del Gruppo durante il periodo di lockdown e nei mesi successivi.

Gli investimenti, in linea con il trend storico, continuano a rappresentare un elemento centrale nelle politiche di sviluppo del Gruppo che, nel primo semestre dell’anno, nonostante le rilevanti e numerose difficoltà riscontrate nel gestire le tante commesse di investimento in corso, ha consuntivato una spesa di circa 2,5 miliardi di euro di investimenti che, per più del 50%, ha interessato il mantenimento in efficienza e sicurezza della rete infrastrutturale ferroviaria, sia convenzionale sia AV/AC.

Inoltre, il numero complessivo del personale del Gruppo passa da 83.217 a fine giugno 2019 a 81.532 unità, principalmente per effetto della riduzione media dell’organico.

Nonostante i pesanti effetti del Coronavirus, il Gruppo mantiene comunque un elevato livello di solidità finanziaria con mezzi propri che, al 30 giugno 2020, si attestano a 41,9 miliardi di euro e con una posizione finanziaria netta pari a 8,2 miliardi di euro.

Guardando ora ai settori operativi, il settore Trasporto – trainato dal sottogruppo Trenitalia, seguito da quelli guidati dalle subholding Mercitalia e Busitalia, rispettivamente nei business del trasporto merci e su gomma, e Netinera, operativo in Germania – chiude con un risultato netto realizzato nel periodo pari a -544 milioni di euro (contro i +163 milioni di euro rilevati lo scorso anno), concentrando su di sé il massimo impatto negativo da COVID-19. Il settore Infrastruttura segna invece un +50 milioni di euro (vs. +191 milioni di euro nel 2019).

Va evidenziato inoltre che gli effetti economici legati al COVID sopra descritti non includono l’iscrizione dei contributi ex art. 214, commi 3-6, del “Decreto Rilancio” (D.L. n. 34/2020) relativi al business Long Haul Mercato e Merci, che avrebbero mitigato gli effetti negativi sul Gruppo legati alla pandemia per un importo minimo di circa 350 milioni di euro, secondo la più attuale e prudente stima. Per gli stessi, infatti, non si è ancora concluso l’iter procedurale che è atteso porti nel breve al rilascio di benestare da parte della Commissione UE.

Da ultimo vogliamo sottolineare come l’emergenza COVID-19 rappresenti senza dubbio una discontinuità senza precedenti a livello nazionale, europeo e mondiale, con impatti dirompenti anche sul settore dei trasporti, che vedrà quindi cambiare strutturalmente il sistema valoriale e le abitudini di viaggio. In tale contesto, la storia del Gruppo FS costituisce una solida base su cui far leva per re-indirizzare la propria evoluzione prospettica, affinché lo stesso possa rispondere con resilienza al cambiamento, contribuendo ad una mobilità collettiva sempre più sostenibile e sicura e alla creazione di valore economico, sociale ed ambientale.

Nella sezione Relazioni finanziarie del sito web fsitaliane.it è disponibile un documento di sintesi con il dettaglio dei principali risultati conseguiti nel periodo dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Roberto Mannozzi, dichiara ai sensi del comma 2 dell’articolo 154-bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.


Componi il tuo press kit

Nessuna immagine da mostrare
Nessun video da mostrare