L'AD Renato Mazzoncini al XIII Convegno Nazionale Asstra sul TPL

L'intervento dell'AD di FS Italiane Renato Mazzoncini al convegno "Trasporti pubblici: investire per il futuro".

Roma, 19 gennaio 2017

«In Italia l’80% delle persone utilizza ancora l’auto e questo è il più grande fallimento del trasporto pubblico locale», è il messaggio di Renato Mazzoncini, amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, intervenuto al tredicesimo convegno dell’ASSTRA. 

Ma il CEO di FS ha anche mostrato la ricetta delle ferrovie italiane per invertire la rotta, più volte illustrata e pilastro del Piano Industriale 2017-2026: integrarsi con le aziende che funzionano e valutare una possibile acquisizione delle aziende in difficoltà perché “siccome siamo una catena, un anello può danneggiare l’intero sistema”.

Il convegno annuale dal titolo “Trasporti pubblici: investire per il futuro” è stato anche l’occasione per affrontare il tema della competizione nei trasporti e allo sviluppo internazionale del Gruppo FS Italiane, con le ultime acquisizioni in Gran Bretagna e Grecia

Ma nel mercato europeo, ha sottolineato Mazzoncini, “dobbiamo sfatare il mito che un’azienda grande è per forza improduttiva e quindi che possiamo essere un player efficiente”. E la stagione delle liberalizzazioni in Europa ha dimostrato che le aziende di trasporto, in un mercato competitivo, possono raggiungere importanti risultati. 

L’argomento si è poi spostato verso il mercato interno, dove la competizione è stata al centro della discussione del decreto Madia, nella più ampia riforma della pubblica amministrazione, che introduceva bandi di gara con lotti più piccoli, favorendo anche le imprese di trasporto medio-piccole. Secondo Mazzoncini, proprio Busitalia, società di trasporto su gomma del Gruppo, sta creando competizione nel Paese perché, partecipando a gare in giro per l’Italia, sta stimolando la concorrenza. E con questa strategia il Gruppo FS Italiane vuole raggiungere il 25% del mercato del trasporto pubblico locale su gomma nel giro di pochi anni.

Mazzoncini è poi tornato sul trasporto ferroviario, sottolineando che sulla lunga percorrenza l’Italia è il Paese più liberalizzato al mondo, ma per il trasporto regionale finora si sono viste poche gare pubbliche. Tra qualche anno, grazie alla liberalizzazione del mercato europeo “potremmo trovarci, a valle del 2019, con l’intero trasporto su gomma, che rappresenta circa i 2/3 del TPL, e la lunga percorrenza ferroviaria entrambi liberalizzati, e avremmo fatto un bel passo avanti”.

Ma la sfida di Mazzoncini è soprattutto nel modello di gestione nel trasporto ferroviario regionale, dove bisogna recuperare un gap accumulato negli ultimi anni e dove ancora persiste un problema di qualità. 
La soluzione dell’amministratore delegato è avere contratti efficienti e avere treni sicuri e comodi, con una media anni più bassa. Su quest’ultimo punto, Mazzoncini ha ricordato la recente gara da 4,5 miliardi di euro per 500 treni regionali che, entro tre anni, inizieranno a servire i pendolari, anche grazie ai nuovi Contratti di servizio sottoscritti da Regioni e Trenitalia.