Alta Capacità, linea ferroviaria dotata di tecnologie di controllo del traffico che permettono il transito di un numero maggiore di treni rispetto alle altre linee ferroviarie. Pur essendo spesso associate, non necessariamente le linee AC sono anche ad Alta Velocità, possono essere anche linee urbane e regionali.
Apparato Centrale Computerizzato. Sistema elettronico che gestisce in modo centralizzato e automatizzato gli itinerari dei treni in una stazione o su un tratto di linea. Permette di controllare a distanza deviatoi, segnali e sezioni di blocco, garantendo maggiore flessibilità nella gestione della circolazione e un aumento di movimenti contemporanei dei treni, consentendo al tempo stesso di elevare gli standard di efficienza, regolarità e puntualità. Si trova dietro le quinte in molte stazioni italiane e rappresenta una fase funzionale propedeutica all’ERTMS, il moderno sistema di distanziamento e di controllo della marcia del treno.
Apparato Centrale Computerizzato Multistazione. È l’evoluzione dell’ACC: un unico sistema informatico che può gestire più stazioni contemporaneamente, anche a grande distanza tra loro, da un Posto Centrale, che concentra le funzioni e le logiche di tutti gli impianti controllati e di una serie di Posti Periferici dislocati in corrispondenza dei piazzali. Con l’ACC-M si riduce il numero di presidi locali e si aumenta l’efficienza, perché più linee vengono coordinate da un posto centrale.
Apparato Centrale Elettrico a Itinerari. Sistema elettromeccanico che consente di instradare un treno da un punto a un altro selezionando un itinerario, cioè la combinazione di segnali e deviatoi necessari attraverso l’azionamento di pulsanti. Introdotto a partire dagli anni ‘30, ha rappresentato un grande passo avanti rispetto ai vecchi apparati manuali. Ha rivoluzionato la circolazione ferroviaria italiana per decenni e alcuni sono ancora in servizio, ma è progressivamente sostituito da sistemi computerizzati come ACC e ACC-M.
È la parte mobile di un deviatoio, l’apparecchiatura che permette a un treno di passare da un binario all’altro. È costituito da una rotaia sagomata, assottigliata a un’estremità, che si avvicina o si allontana dalla rotaia fissa corrispondente. In pratica è l’ago a decidere la direzione del treno, a farlo proseguire diritto o instradarlo sul binario deviato. Gli aghi si muovono grazie a un meccanismo di manovra, che può essere manuale, elettrico o elettronico, comandato anche a distanza da una cabina di controllo. I deviatoi moderni sono dotati di sensori che segnalano in tempo reale la posizione degli aghi.
Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali. Ente pubblico che in Italia si occupa della sicurezza del trasporto ferroviario e della vigilanza sulle infrastrutture stradali e autostradali. Nata nel 2019 dall’evoluzione dell’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), ha competenze che comprendono l’autorizzazione della messa in servizio di treni e infrastrutture ferroviarie, il controllo e la certificazione dei sistemi di sicurezza delle ferrovie, la vigilanza sulla manutenzione di ponti, viadotti e gallerie stradali, la promozione della cultura della sicurezza nei trasporti. L’ANSFISA dialoga con enti europei come l’ERA (European Union Agency for Railways) per armonizzare gli standard di sicurezza ferroviaria.
È l’insieme dato da rotaie (elemento di acciaio che costituisce il supporto e la guida del veicolo ferroviario; due rotaie compongono un binario), traverse (elemento in acciaio, legno o cemento armato su cui sono fissate le rotaie) e organi di attacco (dispositivi che consentono il collegamento delle rotaie alle traverse).
Autorità di Regolazione dei Trasporti. Ente indipendente che in Italia ha il compito di regolare e vigilare sul settore dei trasporti e della logistica. Nata nel 2013, ha sede a Torino e si occupa di garantire: equità di accesso alle infrastrutture (ferrovie, autostrade, porti, aeroporti), concorrenza leale tra operatori, tutela dei diritti dei passeggeri e trasparenza dei servizi, definizione di criteri tariffari e regole di mercato.
l modello Avoid, Shift, Improve è una strategia per rendere la mobilità più sostenibile:
Avoid (Evitare): ridurre la necessità di spostamenti (es. pianificazione urbana più efficiente, smart working).
Shift (Spostare): incoraggiare l’uso di mezzi più sostenibili (es. bici, trasporto pubblico).
Improve (Migliorare): rendere i mezzi esistenti più efficienti e puliti (es. veicoli elettrici, tecnologie green).
L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza del sistema di trasporti.
Il concetto di Alta Velocità è ormai divenuto di senso comune, ma pochi sanno che il valore minimo per poterne parlare è di 250 km/h come stabilito dall’UE nel 2008 (negli anni ’70 era 200 km/h).
Blocco Automatico. Sistema di distanziamento dei treni a intervalli di spazio che permette di automatizzare i segnali di linea per l’inoltro dei treni. Il suo funzionamento è garantito dalla suddivisione della linea ferroviaria in sezioni di blocco, mediante un circuito di binari, e un segnale di blocco, che consente l’occupazione di un singolo treno. Il Blocca Automatico si suddivide in due principali tipologie: il sistema più semplice, il Blocco Automatico a Correnti Fisse (BACF), in cui ogni sezione è alimentata da una corrente elettrica costante, e la sua evoluzione, il Blocco Automatico a Correnti Codificate (BAcc), in cui la corrente che attraversa i binari è codificata, cioè modulata per trasmettere al treno anche informazioni sullo stato dei segnali successivi. Il macchinista può quindi ricevere in cabina i comandi e guidare in maggiore sicurezza. Per consentire il distanziamento tra treni, oltre al Blocco Automatico, c’è anche il Blocco Conta Assi, che non usa circuiti di binario, ma sensori conta-assi che registrano quanti assi (ruote) entrano ed escono da una sezione. Quando il numero in entrata e in uscita coincide, la sezione risulta libera. È usato soprattutto su linee a traffico ridotto o dove non è conveniente installare circuiti elettrici complessi.
È lo strato di pietrisco su cui poggiano le traversine dei binari ferroviari.
Serve a:
Stabilizzare i binari, distribuendo il peso dei treni.
Drenare l’acqua, evitando ristagni che danneggerebbero la linea.
Attutire le vibrazioni, migliorando il comfort e riducendo l’usura.
Permettere piccoli assestamenti e correzioni della geometria del binario.
È composto solitamente da pietre frantumate (granito o basalto), resistenti e con forma angolosa, per incastrarsi bene tra loro. Per essere utilizzato deve rispettare determinate caratteristiche come un contenuto ridotto di particelle fini e una spigolosità elevata che ne eviti cedimenti.
È un tipo particolare di scambio ferroviario progettato per ridurre l’impatto e l’usura quando i treni lo percorrono, soprattutto a velocità sostenute. La sua punta mobile, cioè la parte che devia il treno, è mantenuta in posizione da molle o da un meccanismo elastico. Il treno può passare “contro punta”, cioè dalla direzione non instradata, senza che il deviatoio venga danneggiato. Dopo il passaggio, il deviatoio ritorna automaticamente alla posizione iniziale. Il termine "ballerino" è dovuto proprio a questo suo movimento flessibile, quasi "elastico", al passaggio dei treni.
È la configurazione che permette ai treni di circolare su entrambi i binari di una linea a doppio binario, in entrambi i sensi di marcia. Serve ad aumentare la flessibilità operativa in caso di lavori, guasti o traffico intenso, migliorare la regolarità del servizio, permettendo deviazioni immediate e ottimizzare la capacità della linea.
È un tratto di binario che collega due linee ferroviarie principali, permettendo il passaggio diretto dei treni da una linea all’altra senza dover entrare in una stazione centrale o fare manovre complesse.
Serve a:
Snellire il traffico ferroviario.
Ridurre i tempi di percorrenza.
Decongestionare nodi ferroviari (come grandi stazioni urbane).
Consentire deviazioni o percorsi alternativi.
È simile a una “scorciatoia” o a uno svincolo ferroviario, utile soprattutto per il traffico merci o i servizi diretti.
È una telecamera piccola e compatta facilmente trasportabile e soprattutto indossabile, consente la registrazione di audio, video e foto. Dal 2025 sono in dotazione agli operatori di FS Security per afforzare nel contesto ferroviario le misure di sicurezza aziendale a tutela del personale e dei viaggiatori. I dispositivi in dotazione sono configurati con specifiche limitazioni per garantire la tutela del personale e la conformità alle normative sulla privacy. In particolare, sono disabilitate le funzionalità di GPS e la registrazione audio e Bluetooth. Il dispositivo, privo di SIM, è in modalità stand-alone, ovvero non è connesso a reti esterne. Inoltre, lo stato di registrazione durante l’attivazione dei dispositivi è segnalato con un LED di colore rosso.
È uno strumento che misura la distanza tra i binari e lo spazio di apertura dei deviatoi. Si tratta di un'asta dotata di una maniglia centrale che permette di posizionarlo tra le rotaie ed effettuare le misurazioni.
Capital Expenditures. Sono le spese in conto capitale, cioè gli investimenti fatti da un’azienda per acquistare, costruire o migliorare beni durevoli. Nel mondo ferroviario possono riguardare, ad esempio la realizzazione di nuove linee, l’acquisto di treni e locomotive, l’ammodernamento di stazioni, l’installazione di tecnologie innovative. Sono diversi dalle spese operative (OpEX), che riguardano la gestione quotidiana.
I CapEX KPI sono indicatori che servono a misurare l’efficacia e la sostenibilità degli investimenti in conto capitale. Nel Gruppo FS vengono usati per capire quanto e come gli investimenti contribuiscono alla sostenibilità, se rispettano criteri di finanza verde (es. progetti che riducono emissioni o favoriscono la mobilità sostenibile) o se generano benefici ambientali, sociali ed economici. In pratica, consentono di raccontare con numeri quanto una nuova infrastruttura o un nuovo treno siano davvero sostenibili.
Il Gruppo FS utilizza i CapEX KPI anche per emettere green bond, strumenti finanziari legati a investimenti sostenibili.
Il termine deriva dal latino carrus, che indicava un carro a due ruote. Nel tempo, ha assunto il significato di veicolo a quattro ruote trainato da cavalli, destinato al trasporto di persone. Con l'avvento delle ferrovie, carrozza è stato adottato per designare i veicoli ferroviari destinati al trasporto passeggeri, mantenendo l'associazione con il trasporto di persone. Spesso utilizzato nel contesto ferroviario come sinonimo di "carrozza", specialmente in ambiti tecnici o formali, è il termine “vettura” che proviene dal latino vectura, "trasporto", e indica genericamente un veicolo destinato al trasporto di persone o merci. A carrozza e vettura si aggiunge anche il vagone: il termine è un prestito dal francese wagon, a sua volta derivato dall'inglese wagon o waggon, e indicava un carro a quattro ruote per il trasporto di merci. In ambito ferroviario, si riferisce sia ai veicoli per il trasporto merci sia a quelli per passeggeri.
Il programma fidelity per i clienti delle Frecce. Permette di accumulare punti, che possono essere utilizzati per vantaggi di vario tipo, nonché di ottenere speciali status (Argento, Oro, Platino, Platino Infinito).
È l’insieme di fili sospesi sopra i binari che serve ad alimentare i treni elettrici. Il pantografo del treno tocca il filo di contatto della catenaria e da lì riceve l’energia necessaria per muoversi. È composta da un filo portante che sostiene la struttura, un filo di contatto su cui il pantografo striscia, e tiranti e isolatori che mantengono la giusta tensione e posizione. Si chiama “catenaria” perché i fili sospesi assumono la tipica forma a catena appesa, detta appunto curva catenaria. Per garantire la regolarità del contatto, i fili non sono mai perfettamente paralleli al binario, ma seguono un leggero zig-zag: così il pantografo si consuma in modo uniforme. Le catenarie moderne sono progettate per resistere a velocità oltre i 300 km/h: la stabilità del filo è una delle chiavi dell’alta velocità.
Contratto di Programma RFI o Anas. Contratto tra il MIT e RFI o Anas di carattere pluriennale, in cui sono definiti progetti di investimento e altre condizioni, quali principalmente la manutenzione della rete, per favorire lo sviluppo del sistema ferroviario o stradale. In ambito ferroviario il Contratto di Programma – Parte Investimenti (CdP-I) è finalizzato a regolare la programmazione sostenibile degli investimenti infrastrutturali relativi alla sicurezza e all'adeguamento ad obblighi di legge, alle tecnologie per la circolazione e l'efficientamento, ad interventi per l'aumento delle prestazioni di linee esistenti, e a interventi per la realizzazione di nuove opere ferroviarie di ammodernamento e sviluppo della rete. Il Contratto di Programma – Parte Servizi (CdP-S) disciplina il finanziamento delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete, finalizzate a garantire l'utilizzabilità della rete in condizioni di sicurezza e affidabilità, nonché il finanziamento di altri oneri di gestione relativi all’esercizio ferroviario (circolazione, safety, security, navigazione ferroviaria) e dei servizi di assistenza alle persone a ridotta mobilità.
Contratti di servizio. Accordo attraverso il quale Trenitalia definisce con Ministeri e Regioni gli impegni per erogare il servizio di trasporto pubblico ferroviario. Il contratto stabilisce le caratteristiche del servizio (orari, tariffe, pulizia, puntualità) e il corrispettivo che Trenitalia riceve per effettuarlo, definisce le regole del servizio pubblico, le relative responsabilità ed eventuali sanzioni. Contribuisce a garantire gli investimenti destinati al rinnovo della flotta.
Community of European Railway and Infrastructure Companies. È la Comunità delle società ferroviarie e infrastrutturali europee, fondata a Bruxelles nel 1988. Riunisce circa 70 imprese ferroviarie, le loro associazioni nazionali, nonché i gestori delle infrastrutture e le società di leasing di veicoli. Il ruolo del CER è quello di rappresentare gli interessi dei suoi membri nel contesto decisionale dell’UE, in particolare per sostenere un ambiente normativo e commerciale migliore per gli operatori ferroviari europei e le società di infrastrutture ferroviarie.
È il piano del Gruppo FS che indirizza la strategia e le azioni del Piano Industriale in un percorso di decarbonizzazione allineato agli studi scientifici di contrasto al cambiamento climatico. Quali strumenti a supporto della decarbonizzazione, il Gruppo FS si avvale di metodologie innovative per la valutazione delle emissioni di gas a effetto serra dei progetti di investimento, in particolare nell’ambito della realizzazione delle infrastrutture.
Corporate Sustainability Reporting Directive. È la Direttiva UE 2022/2464, la nuova normativa europea che obbliga le grandi imprese a rendicontare in modo dettagliato e standardizzato le proprie performance di sostenibilità. Non riguarda più solo i dati finanziari, ma anche quelli ambientali, sociali e di governance (ESG). In pratica, le aziende devono comunicare come riducono le emissioni di CO₂, come gestiscono i rifiuti e le risorse naturali, quali azioni fanno per la parità di genere, la sicurezza sul lavoro e i diritti umani e in che modo affrontano i rischi legati al cambiamento climatico. La direttiva, attuata in Italia attraverso il Decreto Legislativo del 6 settembre 2024 n. 125, impone l’uso di standard europei comuni (ESRS), così i dati di sostenibilità diventano comparabili tra aziende e Paesi. È considerata una svolta epocale perché rende la sostenibilità parte integrante della strategia d’impresa, non più solo un tema “volontario” di responsabilità sociale.
Capo unità manutentiva. È la figura di RFI incaricato di dirigere un’unità manutentiva, cioè la struttura territoriale che si occupa della cura quotidiana della rete ferroviaria. Coordina squadre di tecnici e operai che intervengono su binari, deviatoi, massicciata, linee elettriche, alimentazione, segnalamento e impianti tecnologici. È il punto di riferimento per garantire che la rete resti affidabile ed efficiente, organizzando le attività sia programmate sia in emergenze come eventi meteo estremi o guasti improvvisi.
Dirigente Centrale Operativo. Figura di RFI che gestisce in tempo reale da una sala di controllo centralizzata la circolazione dei treni su una parte della rete ferroviaria. Attraverso sistemi informatici e apparati di segnalamento, imposta gli itinerari dei treni, controlla segnali e deviatoi, coordina i movimenti in caso di ritardi, guasti o emergenze. Questo “regista della circolazione” assicura che i treni viaggino in sicurezza, regolarità e fluidità. Le loro postazioni sono raggruppate in Posti Centrali (PC), sale operative che controllano anche centinaia di chilometri di linea.
È una linea ferroviaria costruita per essere più veloce, rettilinea e moderna rispetto alla linea tradizionale tra due località. È pensata per ridurre i tempi di percorrenza grazie a un tracciato più efficiente, più diretto, con curve più ampie e meno pendenze. Permette velocità più elevate e spesso è elettrificata e dotata di sistemi di segnalamento avanzati. In Italia il termine viene usato per indicare la tratta Roma-Firenze, una delle prime linee veloci italiane, inaugurata nel 1977.
Dirigente Movimento. Figura ferroviaria che ha il compito di supervisionare la circolazione dei treni in una stazione o su un tratto limitato di linea. Attraverso apparati di segnalamento e comunicazioni dirette con i macchinisti autorizza la partenza e l’arrivo dei treni, assicura il corretto rispetto dei segnali e deviatoi, coordina le manovre all’interno della stazione. Per diverse generazioni il DM è stato il volto visibile della sicurezza ferroviaria, fisicamente presente in moltissime stazioni italiane, spesso riconoscibile dal tipico berretto rosso, comunemente chiamato “capostazione”. Con la diffusione del controllo centralizzato, il numero dei DM è diminuito.
Double materiality assessment o Doppia rilevanza. Processo attraverso cui l’impresa identifica gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti associati alle questioni di sostenibilità. La doppia rilevanza ha due dimensioni: la rilevanza dell’impatto e la rilevanza finanziaria. Una questione di sostenibilità soddisfa il criterio della doppia rilevanza se è rilevante da un punto di vista dell’impatto, da un punto di vista finanziario, o da entrambi i punti di vista.
È una “spina dorsale” della rete ferroviaria, una linea che attraversa ampie porzioni di territorio e collega tra loro le città o le regioni più importanti di un Paese, fungendo da asse portante del sistema ferroviario. Presenta un’alta capacità di traffico sia passeggeri, sia merci e spesso è elettrificata e a doppio binario o più. Tra gli esempi più noti in Italia, vi sono la dorsale tirrenica e quella adriatica, che percorrono quasi del tutto le due coste dello Stivale.
È un principio europeo che mira a evitare che le attività economiche danneggino l'ambiente. È stato introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852, noto come "Regolamento Tassonomia", che classifica le attività economiche in base al loro impatto su sei obiettivi ambientali:
 Per la verifica del rispetto del principio Do No Signficant Harm (DNSH), il Gruppo ha identificato per ciascuna attività economica, e sulla base del contributo sostanziale agli obiettivi di mitigazione e adattamento, le evidenze documentali e gli elementi sufficienti a dimostrare l’assenza di impatti negativi sui restanti obiettivi ambientali, quali ad esempio:
Dispositivi di protezione individuale. Strumenti e indumenti che servono a proteggere i lavoratori dai rischi legati all’attività che svolgono. Nel mondo ferroviario, i più comuni sono i gilet e le giacche ad alta visibilità, per essere sempre ben riconoscibili lungo i binari, i caschi di protezione da urti o oggetti in caduta, le scarpe antinfortunistiche, con puntale rinforzati, i guanti, le cuffie antirumore e gli occhiali protettivi. L’uso dei DPI in ferrovia è obbligatorio per legge e viene controllato rigorosamente nei cantieri e nei depositi. Ogni lavoratore riceve i propri personalizzati, in base alla mansione che svolge.
Dirigente operativo della trazione elettrica. Postazione per la gestione e supervisione degli impianti di alimentazione elettrica della rete ferroviaria. Controlla e coordina il funzionamento della trazione elettrica che alimenta i treni e gestisce le manovre di sezionamento per isolare tratti di linea e permettere ai tecnici di lavorare in sicurezza. Ha un ruolo cruciale in caso di blackout o eventi meteo estremi, quando deve rapidamente rialimentare i tratti interrotti o bypassare zone danneggiate.
European Rail Traffic Management System, è il "linguaggio comune" per la sicurezza e il controllo dei treni in Europa. È uno strumento che consente di controllare il traffico ferroviario e serve a:
standardizzare il segnalamento e la sicurezza dei treni in tutta Europa,
migliorare la sicurezza, la velocità e la capacità delle linee,
permettere ai treni di circolare tra diversi Paesi senza cambiare sistema
L'acronimo significa elettrotreno rapido e identifica treni ad alta velocità o rapidi alimentati elettricamente e progettati per collegamenti veloci su lunghe distanze. I convogli sono composti di più unità dello stesso tipo collegate tra loro per funzioni, come la marcia e l’apertura porte, pilotate dalla cabina dell'unità di testa. Questa composizione consenti nella prima metà del ‘900 di aumentare la bassa velocità media dei treni composti di locomotiva e carrozze. L’ETR 500, diffusosi a partire dagli anni ‘90, è divenuto un’icona dell’alta velocità ferroviaria italiana, svolgendo i servizi Frecciarossa di Trenitalia. Oggi il treno più moderno e veloce della flotta Trenitalia è l’ETR 1000, commercialmente noto come Frecciarossa 1000: in esercizio dal 2015, ha una velocità massima di 300 km/h, i suoi 16 motori ottimizzano l'aderenza ai binari ed è stato il primo treno ad avere la certificazione di impatto ambientale (EPD), con emissioni di CO2 per passeggero inferiori a 28 microgrammi/km.
Piattaforma digitale di RFI pensata per rendere più semplice e sostenibile il trasporto intermodale (ferro–gomma). Attraverso il portale, aziende, spedizionieri e operatori logistici possono confrontare servizi di trasporto merci, valutare orari e tratte disponibili, stimare il risparmio di CO₂ scegliendo il treno al posto del camion. È la prima piattaforma di questo tipo in Italia con un approccio neutrale: RFI non offre i servizi direttamente, ma mette in contatto operatori e imprese. Ha l’obiettivo di avvicinare soprattutto le PMI al trasporto ferroviario, rendendolo più accessibile e competitivo.
European Railway Agency. Agenzia dell’Unione Europea che contribuisce all’integrazione delle reti ferroviarie europee. Stabilisce i requisiti obbligatori per le ferrovie europee e i costruttori sotto forma di specifiche tecniche di interoperabilità, che si applicano al sistema ferroviario transeuropeo. L’ERA fissa gli obiettivi, i metodi e gli indicatori comuni di sicurezza.
Early Warning Sismico. Sistema tecnologico che rileva le prime onde di un terremoto e, in pochi secondi, attiva automaticamente misure di sicurezza per rallentare o fermare i treni in arrivo nella zona colpita. Utilizza sensori accelerometrici, rete in fibra ottica e software intelligenti per analizzare i dati in tempo reale e comunicare con il sistema di segnalamento ferroviario. La tecnologia, applicata per la prima volta in Italia sulla linea AV Roma–Napoli, rientra tra le azioni di innovazione e digitalizzazione di RFI.
È la tratta ferroviaria non più in uso per il trasporto di passeggeri o merci, spesso a causa di cambiamenti nei flussi di mobilità, nella domanda di trasporto o nelle strategie infrastrutturali. In Italia esistono oltre 6.000 km di linee ferroviarie dismesse. Anche se i treni non vi circolano più, queste tratte possono avere una seconda vita, molte sono state trasformate, infatti, in greenway, percorsi ciclabili o itinerari turistici immersi nella natura. In alcuni casi, anche le vecchie stazioni sono state recuperate e trasformate in hotel, musei, punti di ristoro e di noleggio o assistenza bici.
È la figura fondamentale nelle locomotive a vapore, scomparsa con l'avvento delle locomotive diesel ed elettriche, era responsabile della gestione del fuoco e del vapore necessari al funzionamento del treno. Il suo ruolo principale consisteva nell'alimentare la caldaia con carbone o legna, mantenendo la pressione del vapore entro i limiti operativi per garantire la trazione del convoglio. Inseriva manualmente il combustibile nel focolare per mantenere la combustione, gestiva la caldaia regolando la pressione del vapore e il livello dell'acqua, lubrificava le parti meccaniche e verificava il corretto funzionamento della locomotiva. Ma era anche un supporto per il macchinista, assistendolo nella conduzione del treno o, in caso di necessità, sostituendolo temporaneamente.
Sono obbligazioni verdi, cioè strumenti finanziari con cui un’azienda raccoglie fondi da investitori per finanziare progetti sostenibili, che abbiano benefici ambientali misurabili. Nel caso del Gruppo FS, i Green Bond servono a finanziare, ad esempio, l’acquisto di treni a basso impatto ambientale, interventi di elettrificazione della rete, progetti di efficienza energetica e riduzione delle emissioni. Chi acquista un Green Bond presta denaro all’azienda (come per un normale bond), ma con la garanzia che i soldi vengano usati per progetti con criteri di sostenibilità chiari e certificati. Il Gruppo FS è stato il primo operatore ferroviario europeo a emettere Green Bond nel 2017, anticipando una tendenza oggi diffusa in tutto il settore. Ogni Green Bond è accompagnato da un report di rendicontazione, che mostra agli investitori l’impatto ambientale degli investimenti (es. CO₂ risparmiata). Questo strumento rafforza il legame tra finanza e sostenibilità, premiando le imprese che investono in progetti “green”.
Percorsi verdi realizzati lungo vecchie linee ferroviarie, strade rurali o argini fluviali, pensati per la mobilità dolce, da percorrere cioè a piedi, in bici, a cavallo o con piccoli mezzi elettrici. Offrono itinerari sicuri, accessibili e immersi nel paesaggio naturale o culturale del territorio. Come precisato dalla Dichiarazione di Lille, il documento stilato dalla European Greenways Association nel 2000, le greenways "devono avere caratteristiche di larghezza, pendenza e pavimentazione tali da garantirne un utilizzo promiscuo in condizioni di sicurezza da parte di tutte le tipologie di utenti in qualunque condizione fisica. Al riguardo, il riutilizzo delle alzaie dei canali e delle linee ferroviarie abbandonate costituisce lo strumento privilegiato per lo sviluppo delle greenways". Nato negli Stati Uniti negli anni ’60, oggi il termine greenway in Europa è diventato sinonimo di turismo sostenibile e valorizzazione del patrimonio. In Italia, una delle greenways più famose è la Via Verde della Costa dei Trabocchi in Abruzzo, realizzata sull’ex linea ferroviaria adriatica: un suggestivo percorso a picco sul mare che si snoda lungo gli antichi trabocchi, una sorta di palafitta usata per la pesca.
Letteralmente snodo, perno, nel mondo della mobilità indica una località o un impianto centrale per lo smistamento di trasporti su una data regione o area geografica, di norma servito da collegamenti a “raggi”. In ambito ferroviario è spesso associato a una nuova concezione delle stazioni: considerate il cuore delle smart city del futuro, grazie a design che favoriscono accessibilità e multi-modalità, non sono più concepite come meri luoghi di transito, di arrivo e partenza dei viaggiatori, ma come poli che esprimono valore culturale, sociale ed economico a basso impatto ambientale.
Parte superiore della cassa di un veicolo ferroviario, che sia una locomotiva, una carrozza o un elettrotreno. In pratica, è il “tetto” del rotabile, su cui trovano posto apparecchiature fondamentali come pantografi, isolatori, sezionatori, condotte e prese d’aria, apparecchiature di climatizzazione o elettroniche. Nei treni elettrici, è una zona molto delicata perché ospita gli impianti di captazione e distribuzione dell’energia.
Indice Mobilità Rilevata. Indicatore che misura la quantità di spostamenti effettuati dalle persone in un certo territorio e periodo. Viene calcolato con indagini statistiche e dati di traffico, e serve a capire quanto e come si muovono i cittadini (per studio, lavoro, tempo libero). È molto utile per pianificare i servizi ferroviari e di trasporto pubblico: più alto è l’indice, più c’è bisogno di collegamenti frequenti ed efficienti. In Italia l’IMR mostra grandi differenze tra aree urbane (dove ci si muove tanto) e aree interne (dove gli spostamenti sono meno frequenti ma più lunghi).
È la possibilità di combinare diversi mezzi di trasporto all’interno dello stesso viaggio, in modo fluido, efficiente e senza interruzioni significative. Nell’intermodalità, i passeggeri (o le merci) passano da un mezzo all’altro – ad esempio dal treno alla metropolitana, dall’autobus alla bicicletta – grazie a nodi di scambio organizzati, orari coordinati e servizi integrati. È una delle chiavi della mobilità sostenibile del futuro. Il Gruppo FS sta trasformando le stazioni sempre più in hub intermodali, luoghi dove passare facilmente dal treno al monopattino, al car sharing o all’autobus urbano, e trovare rastrelliere per bici, colonnine di ricarica e aree dedicate alla micromobilità.
È la capacità delle infrastrutture e dei sistemi ferroviari di funzionare in modo coordinato e senza ostacoli anche se appartengono a gestori, Paesi o tecnologie diverse. Grazie all’interoperabilità, un treno può viaggiare su reti ferroviarei di più Stati o operatori senza dover cambiare locomotiva, personale o sistemi di sicurezza. Prima che si affermasse l’interoperabilità europea, i treni dovevano spesso fermarsi ai confini per cambiare locomotore o adattarsi a standard diversi, come la larghezza dei binari o i segnali. Oggi, grazie al sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System), si sta creando una vera “ferrovia senza frontiere”.
Letteralmente: transizione giusta.
 È il cambiamento per fronteggiare la crisi climatica verso un'economia più sostenibile e a basse emissioni, fatto in modo equo e inclusivo, senza lasciare indietro né i lavoratori, né i territori più fragili. Per tutelare l’occupazione, la coesione sociale e le comunità locali, si accompagna il cambiamento con formazione, innovazione e nuovi investimenti. Nell’ambito dei trasporti, importanti per accedere al mondo del lavoro, ai servizi e partecipare alla vita sociale, l’obiettivo della just transition è traghettare verso un modello di mobilità sostenibile dal quale nessuno rimanga escluso. Per il Gruppo FS ciò si traduce in investimenti su mobilità elettrica, tecnologie pulite come i treni a idrogeno, infrastrutture verdi, occupazione qualificata e riqualificazione delle competenze con piani di formazione per i lavoratori.
È la zona di sosta gratuita per la propria automobile utilizzabile da chi accompagna i viaggiatori in partenza con il treno o chi li viene a prendere in arrivo. Disponibile in diverse stazioni ferroviarie italiane, per il Gruppo FS è un servizio garantito da FS Park.
Linea Lenta. Binario che, nelle stazioni con più tracciati paralleli, serve per la circolazione dei treni regionali, locali o meno veloci. È distinta dalla Linea Veloce (LV) o Direttissima (DD), utilizzata dai treni rapidi e a lunga percorrenza che effettuano meno fermate.
Linea Merci. Binario dedicato soprattutto al transito dei treni merci o ai movimenti di servizio. Spesso corre parallela ai binari passeggeri per evitare interferenze con il traffico ordinario.
È la combinazione di colori, loghi e decorazioni che caratterizza l’aspetto esterno di un treno. Non ha solo una funzione estetica, comunica anche l’identità del servizio, dell’operatore o della tipologia di treno (ad esempio Regionale, Intercity, Frecciarossa o treno storico). Originariamente il termine indicava l'abito distintivo indossato dalla servitù delle famiglie nobili o reali, deriva dal francese livrer, che significa fornire, consegnare.
Meccanismo di manovra a mano per deviatoi, costituito da una leva collegata al telaio degli aghi tramite un tirante e un robusto contrappeso munito di apposita impugnatura. Consente di spostare gli aghi in due posizioni che corrispondono ad altrettanti itinerari per i treni: quello cosiddetto corretto tracciato e quello in deviata, definendo quindi percorso e direzione di marcia. Si trovano specialmente negli scali merci e in tutti i piazzali ferroviari non comandati da apparati centralizzati. L’origine del nome è dibattuta: c’è chi attribuisce il nome al movimento a scatti che ricorda quello del primate e chi sostiene derivi dalla storpiatura del nome di una delle prime aziende fornitrici di componentistica ferroviaria dell'Ottocento non più operativa (McCann&Co).
Modo informale per indicare il macchinista, la persona che guida il treno con responsabilità, sicurezza e controllo. Il termine nacque come titolo di chi guidava la locomotiva a vapore, mentre oggi sopravvive come omaggio all’esperienza e alla padronanza tecnica della guida ferroviaria.
Strategia che consente di prevedere i guasti prima ancora che si verifichino, grazie a sensori, dati e intelligenza artificiale. A differenza della manutenzione tradizionale, realizzata a scadenze regolari o quando qualcosa si rompe, quella predittiva monitora in tempo reale lo stato di salute di binari, treni, impianti e segnali, intervenendo solo quando serve davvero. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha sviluppato sistemi avanzati che raccolgono dati da droni, sensori sui binari e treni diagnostici, capaci di individuare anche le più piccole anomalie, come una saldatura che sta per cedere o un cavo che si surriscalda. Così si riducono i ritardi, si migliora la sicurezza e si allunga la vita delle infrastrutture. Ne è un esempio il treno Diamante, uno speciale convoglio diagnostico in grado di “scannerizzare” la rete ferroviaria ad alta velocità, proprio come se fosse un check-up medico in movimento.
Segnale basso luminoso che indica al macchinista se l’itinerario o instradamento davanti a sé è disposto a “via libera” o a “via impedita”. È un elemento caratterizzante degli impianti ferroviari perché con le sue luci comanda i movimenti di manovra dei treni che sono in partenza dai binari o che marciano a bassa velocità. Proprio per questa ragione sono ubicate nei cosiddetti piazzali di stazione, prima dei deviatoi, nelle aree di sosta dei treni, in officine e scali merci ferroviari. Si chiama marmotta perché tra i primi segnali bassi utilizzati in ambito ferroviario per disciplinare le manovre ambito piazzale effettuavano anche una rotazione sul proprio asset quindi assimilabili ai movimenti della testa della marmotta.
Movable Advanced Security System. Veicolo speciale utilizzato dal Gruppo FS per il monitoraggio mobile della sicurezza lungo le linee ferroviarie e in aree critiche. È una control room su ruote (furgone 4x4) dotata di tecnologie avanzate per video, audio e rilevamento, connessa alla rete RFI. Al suo interno ci sono 3 postazioni operative con mini pc industriali, telecamere mobili e a 360°, sensori perimetrali di allarme e connessioni via GSM, satellite e VoIP. Può operare anche in zone isolate o difficili da raggiungere, garantendo un controllo rapido e autonomo. È in grado di acquisire video in tempo reale e inviare allarmi alla centrale operativa, fungendo da vera e propria sentinella mobile della rete ferroviaria.
Strato di ghiaia e pietrisco su cui poggiano traversine e rotaie. Ha un ruolo essenziale perché distribuisce il peso dei treni sul terreno, mantiene i binari stabili e allineati e permette il drenaggio dell’acqua, evitando ristagni che danneggerebbero la linea. Le pietre della massicciata non sono scelte a caso: devono avere forma spigolosa per incastrarsi bene tra loro e garantire stabilità. Periodicamente vengono rinnovate o “rispianate” con macchinari appositi, come le rincalzatrici e le profilatrici. Il loro colore (grigio, rossastro o bianco) dipende dalla roccia utilizzata, che spesso proviene da cave locali. La massicciata compone, insieme a traversine e rotaie, l’armamento ferroviario.
Sistema digitale gestito da FS Security che raccoglie e rende accessibile i flussi video delle telecamere installate sui treni regionali di Trenitalia. Permette di visualizzare le immagini in diretta e di accedere alle registrazioni e consente uno scambio immediato tra Trenitalia e Polizia Ferroviaria per aumentare la sicurezza a bordo. Attualmente MUVI copre circa il 30% della flotta regionale, con un’espansione programmata di circa il 10% annuo. Aiuta a rassicurare passeggeri e personale di bordo, documentare episodi critici o aggressioni, coordinare interventi rapidi in collaborazione con le forze dell’ordine.
In gergo tecnico è un treno che effettua viaggi di solo andata e ritorno su una tratta dedicata, spesso senza necessità di inversione del locomotore nelle stazioni di testa, grazie ai treni a doppia cabina di guida.
È un punto della rete ferroviaria dove si incontrano più linee e si concentrano servizi di trasporto, scambi, manutenzione e logistica. Possono essere semplici (una stazione di interscambio tra due linee) o complessi (come i grandi snodi urbani con più binari, terminal passeggeri e merci, depositi e connessioni intermodali).
Codice numerico compreso tra 1 e 5 cifre che viene assegnato a ciascun treno per identificare la sua categoria (viaggiatori, merci), direzione di marcia, tipologia e area di origine, in modo da agevolarne il riconoscimento. I numeri dispari indicano viaggi da Nord a Sud e da Ovest a Est, quelli pari il percorso inverso. Alcune gamme sono dedicate a speciali categorie, come regionali o merci internazionali.
Officina Nazionale Apparecchiature Elettriche. Struttura tecnica specializzata che si occupa di manutenzione, revisione e riparazione delle apparecchiature elettriche ferroviarie. Qui vengono trattati componenti fondamentali per il funzionamento dei treni e della rete, come pantografi, motori, trasformatori, quadri, dispositivi di controllo, sistemi di sicurezza e segnalamento elettrico. Le Officine ONAE hanno una lunga tradizione: nate per garantire uniformità e qualità nelle riparazioni, oggi uniscono saper fare artigianale e tecnologie avanzate, svolgendo oltre alla manutenzione, anche attività di sperimentazione e collaudo di nuovi sistemi elettrici.
Opere d’Arte. Strutture ingegneristiche complesse che permettono al tracciato di superare ostacoli naturali o artificiali. Rientrano tra le opere d’arte, ad esempio, i ponti, i viadotti, le gallerie, i sottopassi, i cavalcavia, i muri di sostegno e le opere di fondazione. Sono chiamate così perché, come vere e proprie “opere d’ingegno”, richiedono progettazione avanzata, calcoli complessi e costruzioni specializzate. Alcune opere d’arte ferroviarie storiche sono oggi tutelate come beni architettonici e culturali, diventando parte del paesaggio e della memoria collettiva.
È un approccio culturale secondo cui un'azienda si apre all'esterno, attingendo idee, competenze e tecnologie non solo dal proprio interno, ma anche da startup, PMI, università e centri di ricerca. Lo scopo è arricchire la propria capacità innovativa, competere meglio e generare vero valore nel mercato. Il Gruppo FS ha reso l’Open Innovation parte integrante della propria strategia di business puntando su alcune leve fondamentali come:
le collaborazioni esterne, coinvolgendo startup e realtà emergenti, favorendo lo scouting e la selezione di proposte tramite piattaforme come InnoStation e partecipando a iniziative come Open Italy di ELIS;
un ecosistema strutturato basato su una rete di Innovation Hub, cioè spazi fisici e digitali dove startup, esperti e ricercatori possono condividere idee, testare soluzioni e creare progetti di co-innovazione
progetti pilota e sperimentazioni nelle sfide più attuali, dalla sostenibilità alla manutenzione predittiva, dall'efficienza energetica alla digitalizzazione nei cantieri.
Operatore Specializzato Manutenzione Infrastrutture. Figura tecnica che si occupa della manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria. Opera direttamente sul campo, con compiti che possono riguardare binari, deviatoi e massicciata, linee elettriche di alimentazione, impianti di segnalamento e sicurezza, opere d’arte come ponti, gallerie e viadotti.
Gli OSMI lavorano spesso in turni notturni o festivi, quando il traffico è ridotto e i binari sono disponibili per la manutenzione. Sono una delle figure più rappresentative della “ferrovia invisibile”: il loro lavoro non si vede, ma è ciò che consente a milioni di passeggeri di viaggiare in sicurezza ogni giorno.
È il dispositivo montato sul tetto dei treni che serve a prelevare corrente dalla linea aerea, ovvero i cavi elettrificati sospesi sopra il binario. Ha una forma a braccio articolato – spesso simile a una “V” inclinata sul lato – che si estende verso l’alto e mantiene un contatto costante con il filo elettrico, anche quando il treno viaggia ad alta velocità, persino a 300 km/h come nel caso dei Frecciarossa. Funziona come un “ponte mobile” tra il treno e la rete elettrica, garantendo l’alimentazione necessaria per il funzionamento del motore e degli impianti di bordo. Il nome pantografo deriva dallo strumento da disegno che serve a tracciare una figura in scala diversa seguendone il contorno.
Superficie orizzontale di base di un veicolo ferroviario. Nei carri merci indica il piano su cui viene caricato il materiale (es. container, legname, bobine), mentre nelle carrozze passeggeri corrisponde al pavimento interno dove poggiano sedili e arredi. Nei treni passeggeri moderni si parla spesso di pianale ribassato, una soluzione progettata per facilitare l’accesso a persone con mobilità ridotta, passeggini o biciclette.
È la tabella dove sono indicati l’orario della partenza, delle fermate intermedie e dell’arrivo di ciascun treno, il numero assegnato a ciascun di essi e, tramite simboli convenzionali, caratteristiche come la tipologia del mezzo e la periodicità dei viaggi. I quadri orario sono affissi in tutte le stazioni italiane, in versione gialla per i treni in partenza e bianca per quelli in arrivo. RFI ha messo a disposizione degli utenti anche la versione online, realizzato secondo standard internazionali per l'accessibilità del web anche alle persone con disabilità. Il servizio mette a disposizione in un unico contesto di facile navigazione, l’orario programmato stazione per stazione integrato con informazioni sui servizi di assistenza per le persone a ridotta mobilità sia per la stazione di arrivo o partenza che per tutte le stazioni lungo il percorso.
Il cambiamento dei quadri orario è un evento programmato: avviene due volte l’anno, a dicembre e giugno, e coincide con il cosiddetto cambio orario ferroviario.
In ambito tecnico, esistono anche quadri orario grafici, usati nelle sale di controllo, dove le tracce dei treni vengono disegnate come linee inclinate su un diagramma tempo/spazio.
Intervento infrastrutturale con cui una linea a binario unico viene trasformata in linea a doppio binario. In pratica, si affianca un secondo binario a quello esistente, permettendo ai treni di circolare in entrambe le direzioni contemporaneamente, senza dover attendere che la linea sia libera. Esistono anche raddoppi parziali o “dinamici”, in cui il secondo binario viene realizzato solo nei punti critici, come nei pressi delle stazioni o in tratti di sorpasso. Il raddoppio ferroviario è una delle opere più importanti per aumentare la capacità, la frequenza e l’affidabilità del servizio ferroviario, soprattutto su tratte congestionate o in crescita.
Treni o locomotive tenuti pronti all’uso in caso di necessità, ma con due diversi livelli di preparazione. Se la riserva è calda il mezzo è già acceso, controllato e pronto a partire in pochi minuti. Serve per coprire guasti, ritardi o variazioni improvvise nel servizio. Si trovano spesso nelle grandi stazioni o nei depositi principali, pronte a partire anche con un macchinista a bordo. Mantenere una riserva calda ha però un costo energetico, quindi si usa solo dove serve davvero, come nei nodi ad alta intensità di traffico.
Se la riserva è fredda il mezzo è parcheggiato ma non operativo. Può essere riattivato, ma richiede più tempo per avviamento e preparazione. È usata come backup strategico, non immediato.
Railway OBject INspector. Drone terrestre sviluppato da RFI per verifiche all’infrastruttura ferroviaria. Utilizza telecamere e sensori installati per rilevare in tempo reale lo stato dei binari, delle traversine, dei segnali e degli altri componenti della linea. Grazie all’intelligenza artificiale e all’elaborazione delle immagini, riconosce eventuali anomalie o difetti (ad esempio oggetti estranei, danni o usura) e invia automaticamente una segnalazione al sistema di manutenzione.
Qualsiasi veicolo che può circolare su rotaia, quindi i mezzi trainanti (come le locomotive) e quelli trainati (come le carrozze passeggeri o i carri merci), ma anche i treni completi, i mezzi diagnostici e persino alcuni veicoli per la manutenzione. Il termine deriva dal latino rota (ruota): un “rotabile” è, letteralmente, qualcosa che ha le ruote per girare, ma nel gergo ferroviario si riferisce esclusivamente a ciò che “rotola sulle rotaie”. Nel mondo del Gruppo FS si parla di parco rotabili per indicare l’insieme dei veicoli in dotazione, dai Frecciarossa ai treni regionali, fino ai treni storici.
Insieme delle misure adottate per proteggere le persone e le proprietà da incidenti, malattie e disastri naturali. Ad esempio, la prevenzione degli incidenti sul lavoro, la protezione contro le calamità naturali e la gestione dei rischi legati all’ergonomia e alle posture rientrano nella sfera della safety.
Sistema di Allertamento Nazionale delle Frane, strumento sviluppato da RFI insieme al CNR per prevedere e monitorare frane causate da piogge intense lungo le linee ferroviarie. Elabora i dati pluviometrici (quantità e durata delle piogge) e genera mappe di previsione che indicano le zone più a rischio. Il sistema integra dati meteo e modelli scientifici per anticipare le situazioni critiche. È parte della strategia di RFI per proteggere la rete ferroviaria dagli effetti dei cambiamenti climatici, che rendono gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti.
Sistema Controllo Marcia Treno. Sistema di sicurezza ferroviaria che controlla in tempo reale la condotta del treno e interviene automaticamente se il macchinista non rispetta segnali o limitazioni di velocità. Funziona tramite due componenti, il sottosistema di terra (SST), in cui sensori e boe installate lungo la linea trasmettono informazioni (segnali, velocità consentita, rallentamenti) e il sottosistema di bordo (SSB), un’apparecchiatura a bordo treno che riceve i dati, li confronta con la velocità reale e avvisa il macchinista. Se questo non reagisce, il sistema attiva la frenatura automatica.
Il Sistema Controllo Marcia Treno, nato in Italia per affiancare e superare i limiti dei tradizionali Blocchi Automatici, garantisce una protezione continua anche su linee prive di correnti codificate, oggi copre gran parte della rete convenzionale. Sulle linee AV è invece operativo il sistema ERTMS.
Sustainable Development Goals: insieme di obiettivi che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale ed ecologica) e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.
Misure adottate per prevenire atti intenzionali e proteggere le persone e le proprietà dalle conseguenze di tali atti. Questo include la prevenzione di furti, aggressioni, sabotaggi e incendi dolosi. La security si concentra quindi sulla prevenzione e il contrasto di azioni deliberate che hanno l’intenzione di nuocere.
Sistema online utilizzato da Trenitalia per tenere informati i passeggeri sullo stato del viaggio del proprio treno.
È la nuova modalità di rimborso istantaneo in caso di ritardo, cancellazione e sciopero dei treni per i passeggeri di Frecce e Intercity, disponibile anche sull’app e sul sito web di Trenitalia. Lo strumento - realizzato in collaborazione con TRAKTI, la start up vincitrice del programma Open Italy Elis - velocizza l'iter di verifica e validazione delle richieste di risarcimento e indennizzo, semplificando il processo che porta all'erogazione dell’importo dovuto, che può essere richiesto anche sottoforma di bonus, a seconda delle preferenze del cliente.
Distanza tra le due rotaie di un binario ferroviario, misurata tra le superfici interne dei bordi del fungo (la parte superiore della rotaia). È un parametro fondamentale perché determina quali treni possono circolare su una linea. Lo scartamento standard, usato sulla maggior parte delle ferrovie italiane ed europee, è di 1.435 mm (1 metro e 43,5 centimetri), ma esistono anche scartamenti ridotti o larghi, a seconda delle esigenze tecniche o geografiche.
Sottostazione elettrica. Impianto fisso che serve a trasformare e distribuire l’energia elettrica necessaria ad alimentare la linea di contatto aerea per la trazione dei treni. Riceve corrente ad alta tensione dalla rete nazionale e la converte nel tipo e nel livello adatto per la catenaria, l’insieme dei fili sospesi sopra il binario da cui i treni prelevano energia tramite il pantografo. Ogni SSE alimenta un tratto di ferrovia lungo diversi chilometri, per questo sono distribuite con regolarità lungo la rete. Quando una di esse si guasta, il DOTE può rialimentare la linea da una sottostazione vicina, garantendo la continuità del servizio. Molte SSE moderne sono però dotate di sistemi digitali di telecontrollo, che le rendono “smart” e automatizzate.
Specifiche Tecniche Interoperabilità. Regole tecniche fissate dall’Unione Europea per garantire che i sistemi ferroviari dei diversi Paesi siano compatibili e interoperabili. Coprono aspetti legati a infrastrutture, energia e trazione, segnalamento, materiale rotabile, accessibilità per passeggeri con ridotta mobilità. Sono uno dei pilastri della creazione dello spazio ferroviario unico europeo, che mira a unire le reti nazionali in un sistema integrato. Grazie alle STI, ad esempio, un treno ad alta velocità può viaggiare da Roma a Parigi senza cambi di locomotiva.
La Trans-European Networks - Transport è un ambizioso progetto dell’Unione Europea che mira a collegare in modo efficiente tutti i Paesi europei attraverso una rete integrata di ferrovie, strade, porti, aeroporti e vie navigabili. L’obiettivo è creare un sistema di trasporti moderno, sostenibile, intermodale e continuo, capace di facilitare gli spostamenti di persone e merci in tutta Europa. La rete TEN-T è divisa in due livelli: la Core network, la rete “principale”, da completare entro il 2030, collega le città e i nodi logistici più importanti d’Europa (l’Italia è un crocevia fondamentale per ben 4 di questi corridoi); la Comprehensive network, la rete “complessiva”, da ultimare entro il 2050, integra il territorio connesso alla rete principale.
La rete è pensata per favorire l’intermodalità e la transizione ecologica, puntando soprattutto su trasporti ferroviari e marittimi a basse emissioni. La oase giuridica della rete TEN-T risiede nel Trattato di Amsterdam del 2 ottobre 1997.
Treni Alta Frequentazione. Treni regionali nati negli anni ’90 per servire aree urbane e metropolitane con forte domanda di passeggeri. Sono convogli a due piani, con grandi capacità di trasporto, progettati per i pendolari, che possono trasportare oltre 1.500 persone in un solo viaggio. Sono pensati per fermate frequenti e brevi percorrenze, per questo hanno ampie porte e spazi interni ottimizzati per flussi rapidi di salita e discesa. Il loro design a due piani è stato una novità in Italia.
Infrastruttura idonea al trasporto intermodale, per lo più adatta allo scambio tra vettori di grandi unità di carico, senza o con magazzini di modesta superficie.
Train for INspection Of railway. È il primo prototipo di veicolo ferroviario a guida autonoma attrezzato per viaggiare sulle linee alta velocità. È stato creato per svolgere attività ispettive, consentendo di verificare lo stato delle linee in anticipo rispetto al passaggio del primo treno del giorno. TINO combina tecnologie di automazione avanzata, visione artificiale e un sistema di trazione ibrida con un’autonomia di 400 km e una velocità massima di 200 km/h. Impiega algoritmi di Intelligenza Artificiale basati su reti neurali e progettati per i sistemi di visione di bordo, finalizzati al rilevamento dei binari e di specifiche categorie di anomalie, per segnalare tempestivamente eventuali interventi, migliorando così l'operatività e la sicurezza ferroviaria. Prima di essere chiamato TINO, era identificato con il nome di URV - Unmanned Railway Vehicle.
Prodotto tra la massa trasportata (in tonnellate) e la distanza percorsa (in km) da un treno merci in un determinato arco temporale. Ad esempio, un treno che porta 1.000 tonnellate di merci per 100 km = 100.000 tkm. È un indicatore di performance commerciale per il trasporto merci, che consente di stimare tra l’altro quante emissioni di CO2 si risparmiano scegliendo il treno rispetto ad auto e camion.
Unità di misura corrispondente alla somma dei chilometri percorsi da tutti i treni in un determinato arco temporale, indipendentemente dal carico o dai passeggeri. È un indicatore di performance dell’attività della circolazione ferroviaria, riferito alla produzione del Gestore della Rete. I treni-km sono usati anche nei contratti di servizio tra Stato/Regioni e Trenitalia, in cui sono indicati quanti km di servizio ferroviario devono essere garantiti ogni anno.
Mezzo di trasporto su rotaia composto da uno o più veicoli agganciati tra loro, progettati per muoversi lungo una ferrovia. Può essere formato da una locomotiva che traina le carrozze (treno a trazione tradizionale) oppure da convogli automotori, dove ogni carrozza è motorizzata o condivide la trazione. Un treno può arrivare a pesare centinaia di tonnellate ma, grazie al basso attrito tra ruote e rotaie, riesce a muoversi con un’eccezionale efficienza energetica.
Il primo treno al mondo entrò in servizio nel 1825 in Inghilterra, sulla linea Stockton-Darlington. In Italia, la prima ferrovia, lunga appena 7 chilometri, fu la Napoli-Portici, inaugurata nel 1839. Oggi il treno più veloce d’Italia è il Frecciarossa 1000, che può superare i 390 km/h in test.
In gergo tecnico, il termine “treno” si usa solo quando il convoglio è completo, funzionante e pronto per il servizio.
La parola treno deriva dal verbo latino trahĕre, che significa “tirare” o “trainare”. Da trahere è derivato il termine italiano “traino” e, successivamente, “treno”, usato per indicare un insieme di veicoli collegati e trainati lungo un percorso. In origine, si parlava di “treno” anche per convogli di carri trainati da cavalli, e solo in seguito il termine è stato associato ai mezzi ferroviari a partire dall’Ottocento, con l’avvento delle ferrovie moderne.
Percorso fisico che una linea ferroviaria segue sul territorio. Comprende curve, rettilinei, salite, discese, ponti, gallerie e tutte le caratteristiche geometriche che definiscono dove e come corre la ferrovia.
Il tracciato viene studiato in fase di progettazione per garantire sicurezza, efficienza e integrazione con il paesaggio. Può essere in superficie, in trincea, in rilevato, oppure sottoterra o sopraelevato. Nel mondo ferroviario si distinguono il tracciato planimetrico (la forma vista dall’alto, con curve e rettilinei) e quello altimetrico (cioè i cambi di quota). Le curve troppo strette o le pendenze troppo ripide limitano la velocità dei treni, per questo le linee ad alta velocità hanno tracciati più ampi e rettilinei possibile. Il tracciato poi non è solo tecnica: alcune linee seguono percorsi storici, commerciali o paesaggistici scelti secoli fa.
Dispositivo di sicurezza installato a bordo dei treni per verificare che il macchinista sia cosciente e operativo durante la guida. Con questo meccanismo il macchinista deve premere regolarmente un pedale o un pulsante. Se per un certo tempo non lo fa (ad esempio in caso di malore, svenimento o addormentamento), il sistema interpreta l’assenza di risposta come se il “macchinista fosse morto” e avvia l’arresto automatico del treno. Il nome, seppur crudo, nasce da un linguaggio tecnico d’altri tempi, diretto e senza fronzoli. I primi sistemi uomo morto erano puramente meccanici, con pedali da tenere schiacciati, oggi sono integrati con tecnologie digitali e intelligenti, come la ripetizione segnali a bordo o il sistema ERTMS.
Punto di passaggio tra due versanti montuosi, situato solitamente alla quota più bassa possibile lungo una catena montuosa. È un tratto strategico, perché consente di oltrepassare una barriera naturale come gli Appennini o le Alpi. Nel contesto ferroviario può essere in superficie, seguendo l'andamento del terreno oppure in galleria, grazie alle moderne tecnologie che permettono di “bucare” la montagna e ridurre dislivelli e pendenze. È il caso del nuovo tunnel del Brennero che, ancora in costruzione, sarà il valico ferroviario sotterraneo più lungo del mondo, con 64 km totali.
Procedura amministrativa di supporto per l’autorità decisionale finalizzata a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall’attuazione di un determinato progetto.
Addetto alla sicurezza dei cantieri ferroviari, incaricato di sorvegliare i binari per avvertire il personale (soprattutto gli operai a terra) dell’arrivo di un treno. Ha i compiti di posizionarsi in un punto strategico, con buona visuale sul tracciato, osservare attentamente la linea e segnalare tempestivamente (con fischietti, bandiere o altri segnali visivi/acustici) l’approssimarsi di un convoglio, in modo da mettere in sicurezza il cantiere e le persone. Il ruolo della vedetta è fondamentale per la prevenzione degli incidenti.
In alcuni contesti si parla anche di “vedetta armata”, non perché porti armi, ma perché è dotata di strumenti di segnalazione visiva o sonora. Con l’avvento di tecnologie come i sistemi di protezione automatica o il controllo centralizzato del traffico, il ruolo della vedetta si sta evolvendo, ma non è stato eliminato, soprattutto nei lavori “in linea”.
Addetto alla sicurezza dei cantieri ferroviari, incaricato di sorvegliare i binari per avvertire il personale (soprattutto gli operai a terra) dell’arrivo di un treno. Ha i compiti di posizionarsi in un punto strategico, con buona visuale sul tracciato, osservare attentamente la linea e segnalare tempestivamente (con fischietti, bandiere o altri segnali visivi/acustici) l’approssimarsi di un convoglio, in modo da mettere in sicurezza il cantiere e le persone. Il ruolo della vedetta è fondamentale per la prevenzione degli incidenti.
In alcuni contesti si parla anche di “vedetta armata”, non perché porti armi, ma perché è dotata di strumenti di segnalazione visiva o sonora. Con l’avvento di tecnologie come i sistemi di protezione automatica o il controllo centralizzato del traffico, il ruolo della vedetta si sta evolvendo, ma non è stato eliminato, soprattutto nei lavori “in linea”.
Letteralmente significa “trovare la strada” e indica quell’insieme di elementi di cui ci si avvale nella ricerca di un luogo, non solo segnaletica e cartelli informativi, ma tutti quegli artefatti strumentali progettati per spazi in cui c'è bisogno di orientarsi. La nuova visione di RFI e del Gruppo FS per le stazioni, che mette al centro i bisogni delle persone, riorganizza gli spazi esterni ampliando le superfici a favore della pedonalità, rimuovendo gli ostacoli fissi, rendendo i percorsi più fluidi. L’obiettivo è rendere le stazioni - sia all’interno che all’esterno - più friendly, sicure e piacevoli incrementando il livello di connettività col trasporto pubblico locale, la sharing mobility e la mobilità ciclabile e pedonale, migliorando l’accessibilità attraverso un design inclusivo e senza barriere, potenziando l’infomobilità e il wayfinding. Per accrescere ruolo e capacità delle stazioni, è stato elaborato il Piano integrato sviluppo stazioni, che interessa prioritariamente le stazioni a maggiore rilevanza trasportistica, distribuite su tutto il territorio nazionale e che intercettano oltre il 90% dei passeggeri in transito sulla rete. Il Piano prevede che le stazioni vengano ripensate con l’obiettivo di esprimere appieno il potenziale di nodo trasportistico e polo di servizi, integrate nel contesto urbano di inserimento e capaci di influire positivamente sulla riqualificazione dei territori. Tra i suoi obiettivi qualificanti c’è anche il potenziamento dell’infomobilità e del wayfinding fuori e dentro la stazione.
Area attrezzata per la sosta, la composizione, lo smistamento o la manutenzione dei treni. Si tratta in pratica di un grande fascio di binari, dove i convogli possono essere divisi, riassemblati, parcheggiati o instradati verso la loro prossima destinazione. Possono esserci yard di smistamento, dove i carri merci vengono separati e ricomposti in nuovi treni, di manutenzione, dove i rotabili vengono ispezionati e riparati e di stazionamento, dove i treni sostano tra un servizio e l’altro. Alcuni yard possono avere decine di binari paralleli e coprire aree vastissime: sono vere e proprie “città dei treni”. La persona responsabile del controllo dei movimenti nel piazzale è lo yardmaster, il responsabile di tutto il piazzale è lo yard foreman.
Zero è la quantità di emissioni nette al 2040 che il Gruppo FS nel 2024 ha certificato tra i suoi obiettivi di decarbonizzazione.