Roma, 9 novembre 2015
Nella settimana dal 9 al 15 novembre il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e la Campagna Mettiamoci in Gioco agiscono insieme per sensibilizzare i cittadini sui rischi del gioco d’azzardo.
Sui monitor di bordo delle Frecce Trenitalia e su quelli di Grandi Stazioni e Centostazioni verrà trasmesso lo spot della Campagna; negli Help Center di FS Italiane verrà distribuito materiale informativo; il magazine La Freccia dedicherà due pagine al gioco d’azzardo e alla Campagna.
La comunicazione viaggia anche attraverso gli account social di FS Italiane con twitter (@FSNews_it e @Lefrecce) e Youtube.
Gli spot intendono far comprendere alle persone che giocano, ma anche ai loro familiari e amici e, più in generale, all’opinione pubblica l’illusorietà dei messaggi di promozione del gioco d'azzardo, in particolare di quelli che promettono vincite facili.
Promesse ingannevoli a cui la Campagna risponde con lo slogan “Più giochi, più perdi. (È matematico!)”.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, dell’Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Michele Mario Elia e di Don Armando Zappolini, Portavoce della Campagna Mettiamoci in Gioco. Le foto della presentazione
Saluto positivamente questa collaborazione tra Gruppo Ferrovie dello Stato e la Campagna Mettiamoci in Gioco, - afferma il Ministro Delrio - che permetterà di veicolare nei treni e nelle stazioni italiane un messaggio dissuasivo nei confronti del gioco d’azzardo e di informazione rispetto alle conseguenze che genera. È importante che si vogliano raggiungere in questo modo le centinaia di migliaia di persone che ogni giorno si spostano in treno e che le infrastrutture ferroviarie siano veicoli di messaggi costruttivi. Il Governo sta adottando provvedimenti per norme più stringenti nei confronti del gioco d’azzardo ed è al fianco di questa iniziativa.
Quando ci hanno proposto di sostenere Mettiamoci in gioco abbiamo subito detto sì – ha dichiarato Michele Mario Elia, amministratore delegato di FS Italiane che ha sottolineato come le stazioni, i treni e tutti i nostri media daranno ampio spazio alla campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo. È una nuova occasione per ribadire il nostro impegno nel sociale – ha continuato Elia –. Metterci a disposizione per far conoscere la patologia, fare prevenzione e dare un’opportunità a chi si è ammalato è il nostro contributo, proprio perché la ludopatia è un fenomeno che va fermato. E allora quale momento migliore del viaggio in treno, dell’attesa in stazione per riflettere su questo delicato argomento? Da qui deve nascere – ha concluso l’ad di FS Italiane – la forza che va messa a disposizione di chi è rimasto prigioniero di promesse ingannevoli legate al gioco e delle famiglie di queste persone che ne pagano le conseguenze.
Don Armando Zappolini, portavoce della Campagna, si è detto molto contento e grato per la possibilità che ci ha offerto Ferrovie dello Stato di veicolare su Le Frecce e nelle stazioni un messaggio contro i rischi del gioco d’azzardo; è un’opportunità molto importante che ci viene data per diffondere il nostro messaggio, sensibilizzare l’opinione pubblica e indurre a riflettere sulle conseguenze che questo fenomeno provoca. Allo stesso modo voglio sottolineare la disponibilità del Ministro Graziano Delrio che, anche in questa occasione, ha mostrato sensibilità e vicinanza alle tematiche sociali. È urgente, a questo punto – ha concluso Don Zappolini –, che il Governo si pronunci con delle risposte chiare e forti, a cominciare dalla richiesta che sta venendo da tutte le Campagne impegnate su questo tema di introdurre il divieto assoluto di pubblicità del gioco d'azzardo su tutti i media.
Nel 2013 in Italia sono stati giocati d'azzardo 84,7 miliardi di euro.
Di questi, 67,3 sono rientrati come vincite mentre il “banco” ha guadagnato 17,1 miliardi, pari a 400 dollari persi pro capite all'anno nelle statistiche internazionali e un triste primato: solo in Australia la situazione è peggiore perché ogni italiano perde circa il doppio di un francese o uno spagnolo.
Di questi 17 miliardi di euro, l'equivalente di una manovra finanziaria, 8,1 li incassa lo Stato e 8,7 la filiera del gioco.
Secondo la ricercatrice Sabrina Molinaro del CNR di Pisa il “giocatore sociale” è una persona prevalentemente di genere maschile, con età media sui 40 anni, coniugato e con un lavoro da dipendente, in prevalenza diplomato, con un reddito personale tra i 15.000 e i 36.000 euro.
Costui gioca in prevalenza a gratta e vinci, Lotto e Superenalotto e scommesse sportive, spendendo in media 20 euro al mese.
Di contro c'è il “giocatore problematico”, in prevalenza maschio, età media di 35 anni e nella metà dei casi senza una occupazione e comunque con un reddito personale inferiore ai 15.000 euro e che in un caso su tre utilizza almeno una sostanza illegale durante l'anno.
Gioca a 3 o a più giochi congiuntamente tra videopoker, scommesse sportive e altri eventi, spendendo dai 350 ai 1500 euro al mese.
La categoria giocatore problematico è cresciuta negli ultimi tre anni fino a interessare l’1,6% della popolazione, circa 250 mila persone, mentre gli studi del CNR evidenziano un lieve calo dei giocatori sociali, passati dall’83,4% nel 2010-2011 all’80% nel 2013-2014, ma pur sempre 16 milioni di persone in valore assoluto.
“Mettiamoci in gioco” è la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da Acli, Ada, Adusbef, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.
È nata nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche, avanzare proposte di regolamentazione del fenomeno, fornire dati e informazioni.