Il Gruppo FS a sostegno dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Dal 24 dicembre 2025 al 9 aprile 2026 sarà possibile partecipare alla raccolta fondi per sostenere il “Progetto Accoglienza”: un programma che aiuta concretamente le famiglie costrette a trasferirsi a Roma per seguire le cure dei propri figli
Quest’anno il Gruppo FS rinnova il proprio impegno in ambito sociale, sostenendo la Fondazione Bambino Gesù con la campagna di raccolta fondi dedicata al “Progetto Accoglienza”, per offrire un aiuto concreto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie costrette a vivere lunghi periodi fuori casa.
Dal 24 dicembre 2025 al 9 aprile 2026 sarà possibile donare presso le biglietterie self-service abilitate di Trenitalia e sul sito della Fondazione Bambino Gesù.
Il Progetto Accoglienza risponde ai bisogni non clinici che nascono quando si è lontani dalla propria città: alloggio, pasti, trasporti, sostegno psicologico, mediazione culturale, corsi di lingua, istruzione e supporto quotidiano.
Nel 2024 il Progetto ha supportato 4.351 famiglie, garantendo oltre 100.000 pernottamenti gratuiti e numerosi servizi indispensabili per affrontare lunghi periodi di degenza lontano dalla propria abitazione.
L’accoglienza è da sempre un tema centrale nelle azioni quotidiane del Gruppo FS: un gesto di attenzione che mette le persone al centro, un modo per prendersi cura di chi affronta un momento di fragilità, accompagnandolo lungo il proprio percorso.
Ogni nostro viaggio inizia con un gesto di attenzione che quotidianamente dedichiamo ai nostri viaggiatori, un gesto che vogliamo estendere anche alle famiglie impegnate in un percorso più delicato, per offrire sostegno, speranza e vicinanza.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è il più grande Policlinico e Centro di Ricerca pediatrico in Europa, punto di riferimento per famiglie provenienti da tutta Italia e da oltre 90 Paesi del mondo. Ogni giorno centinaia di bambini e adolescenti affrontano percorsi di cura complessi, spesso lontano da casa. Prendersi cura di loro significa prendersi cura anche delle loro famiglie, offrendo sostegno non solo clinico, ma umano, educativo, culturale e logistico.