Napoli, 3 aprile 2017
Un vero e proprio boom di visitatori nell’ultimo fine settimana al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Oltre seimila, infatti, le presenze registrate ai cancelli del Museo con file di turisti provenienti da ogni parte d’Italia. Numerosi, inoltre, anche gli stranieri che hanno deciso di inserire Pietrarsa nei loro itinerari turistici.
Le cifre costituiscono un vero e proprio record per il Museo che, vale la pena ricordarlo, nel 2016 ha visto un incremento di visitatori del 63 per cento rispetto al 2015. Risultato che, alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni, pare destinato a migliorare rapidamente.
Il grande successo è legato, senza alcun dubbio, anche alle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “Un luogo che lascia senza fiato”, con le quali ha voluto esprimere la sua meraviglia, nel corso della visita di venerdì scorso, sulla bellezza dell’intero polo museale. Completamente restaurato, il Museo di Pietrarsa, uno dei maggiori spazi espositivi al mondo e polo di cultura ferroviaria tra i più importanti d’Europa, ha un’estensione di ben 36mila metri quadrati, di cui 14mila coperti.
"La visita di Mattarella - ha sottolineato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Renato Mazzoncini - è stata sicuramente un acceleratore di notorietà per il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, che non è solo un luogo in cui rivivere la storia delle ferrovie italiane, ma contribuisce a far tornare fra i cittadini la passione del viaggio in treno. Pietrarsa è la dimostrazione che la solidità di un’azienda si percepisce nelle sue radici e FS Italiane, così come i grandi gruppi industriali italiani e internazionali, vuole testimoniare con il museo la sua importante storia”.
La Fondazione FS continuerà la sua opera di valorizzazione del patrimonio ferroviario, grazie anche al contributo del Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo, da dicembre 2015 “aderente istituzionale”. Nel corso del 2017, saranno avviati i progetti di restauro del mitico treno Settebello e del Museo di Trieste Campo Marzio, grazie anche a un finanziamento di circa 6 milioni di euro del MIBACT.