Chiasso, 27 maggio 2016
Dotare il nord Italia di nuovi terminal tecnologicamente avanzati e a bassissimo impatto sull'ambiente per gestire il futuro incremento dei volumi di merce che, grazie al nuovo Tunnel di Base del Gottardo, saranno trasferiti dalla strada alla rotaia.
È questo l’obiettivo del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e il Gruppo HUPAC.
I nuovi terminal inseriti in questo programma sono Milano Smistamento, Brescia La Piccola Velocità e Piacenza Le Mose. I tre terminal dispongono di caratteristiche infrastrutturali in linea con i parametri dei corridoi europei per il traffico merci, ovvero moduli per treni di 750 metri di lunghezza e profilo di 4 metri di altezza. L’investimento complessivo è di oltre 200 milioni di euro.
Le aree identificate per la realizzazione di tali terminal sono strategicamente ben posizionate sul territorio sia per i collegamenti ferroviari che per l’interconnessione con la rete viaria principale.
I terminal di Milano e di Brescia saranno realizzati dalla società Terminal AlpTransit S.r.l. (“TERALP”), controllata da FS Logistica (Gruppo FS Italiane) e partecipata da HUPAC, mentre il terminal di Piacenza verrà realizzato dalla società Centro Intermodale SpA, controllata da HUPAC e partecipata da FS Logistica.
A regime i terminal di Milano, Brescia e Piacenza permetteranno di gestire un volume di traffico di circa 800mila unità di trasporto intermodali (UTI) all’anno, il cui spostamento dalla strada alla ferrovia avrà indubbie ricadute positive sull’ambiente e sulla collettività.
Infine, la volontà del Governo Svizzero di contribuire alla realizzazione dei terminal di Milano, Brescia e Piacenza, manifestata recependo le richieste di finanziamento inoltrate da TERALP Srl e da Centro Intermodale SpA, evidenzia l’importanza che tali impianti avranno per assicurare un adeguato sfruttamento delle potenzialità offerte dal nuovo Tunnel di Base del Gottardo.
Il Tunnel di Base del Gottardo, che verrà inaugurato il prossimo 1° giugno, con le caratteristiche tecniche che lo caratterizzano, rappresenta un’opportunità straordinaria per incrementare la conversione modale dalla strada alla rotaia del traffico pesante che, attraversando la Svizzera, interconnette l’Italia con alcune delle regioni europee economicamente più importanti.