Roma, 3 dicembre 2015
Trasporto pubblico locale, settore merci, crescita. Sono questi i prossimi obiettivi del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa dal neo amministratore delegato e direttore generale Renato Mazzoncini.
Nell’incontro con i giornalisti, svoltosi nella sede FS di Villa Patrizi, il top manager ha da subito espresso la necessità di esportare la cultura delle Frecce, in particolare l’attenzione al cliente, verso nuovi settori che accompagneranno le Ferrovie al traguardo della quotazione in Borsa, che va considerata un mezzo per rendere ancor più robusto il Gruppo.
“Da diverso tempo sento parlare di privatizzazione - ha detto Mazzoncini - come se lo scopo del governo fosse fare cassa. Be’, questo è esattamente l’argomento che vorrei smontare oggi”, ha precisato l’ad e direttore generale. “Qualunque gruppo industriale in grado di reggere la quotazione deve essere davvero forte, perché la Borsa è uno stimolo importante, ma non perdona. Se, una volta quotati, producessimo disservizi, avremmo alle costole, oltre al Governo, anche i cittadini a cui avremmo fatto perdere soldi.
Per questo - ha detto - occorre solidità per una sfida di questo tipo, e a questo stiamo lavorando. Bisogna andare di fretta, sto studiando i dossier.
L’appuntamento con Piazza Affari avverrà solo quando il Gruppo FS sarà pronto, ma per questo siamo già a buon punto. Il lavoro fatto fin qui è stato molto importante, e per il futuro siamo impegnati a guardare a un business sempre più oltre confine. Per il progetto di quotazione del 40% di FS - ha proseguito Mazzoncini - non c’è dunque il termine perentorio di fine 2016, perché non vogliamo darci scadenze. L’azionista vuole un’operazione di successo, e ci chiede di farlo quando saremo pronti.
Questo è l’obiettivo concordato con il ministero del Tesoro. Certo non escludiamo la quotazione nel 2016, è una sfida possibile - ha detto Mazzoncini - ma la quotazione - ha ribadito - non è il fine del nostro lavoro, bensì il mezzo. D’altra parte - ha detto - il DPCM non fissa la quotazione al 2016, e nel Def non mi risulta ci siano introiti legati alla quotazione del Gruppo.
Il provvedimento - ha aggiunto - non ci dà assolutamente delle scadenze da mantenere, né queste scadenze le abbiamo concordate coi ministeri”.
“Il mio obiettivo è quello di valorizzare il Gruppo FS Italiane. Ogni Spa ha il compito di svolgere bene il proprio compito, qualunque esso sia, e di produrre per gli azionisti dei buoni risultati anche economici. Una quota considerevole del fatturato del Gruppo proviene dai così detti servizi universali, siamo quindi nell’ambito di un mercato regolato.
Su questo è assolutamente necessario, per poter procedere alla redazione di un piano industriale credibile e adeguato per i prossimi anni, che si stabilizzi un quadro regolatorio costituito fondamentalmente da una legge di riforma del trasporto pubblico locale”.
“Trasporto pubblico locale e merci sono i due filoni su cui investiremo maggiormente. Gran parte dei cittadini viaggia in TPL, è quindi chiaro che nei confronti dei cittadini è quello l’elemento più importante su cui dovremo concentrare gli sforzi. Le Frecce - ha ricordato Mazzoncini - hanno indubbiamente cambiato la storia del Paese degli ultimi anni, ma per cambiare la vita di chi di chi si muove con i mezzi pubblici occorre ripensare questo importante settore, trasferendo in esso la stessa sensibilità che abbiamo avuto per l’alta velocità.
In questo contesto il trasporto pubblico metropolitano giocherà un ruolo fondamentale nel rapporto tra ferro e gomma. Nel piano industriale stiamo prevvedendo una crescita del trasporto locale su gomma, dal momento che si tratta di un mercato enorme di cui abbiamo una quota molto piccola.
L’obiettivo sarà quello di fare concorrenza a servizi come Uber o Bla Bla Car. Altre sfide importanti sono quelle del trasporto merci, dove abbiamo perso importanti quote di mercato in favore della gomma, e della crescita, dove abbiamo chances se saremo capaci di investire in mercati sempre più internazionali. Dovremo quindi fare in modo che in Europa vedremo passare i convogli di Trenitalia”.
Il numero uno di Ferrovie ha quindi espresso la sua soddisfazione per la manifestazione di interesse per Grandi Stazioni, che “sta andando oltre le nostre aspettative”, e ha precisato che “il gestore della rete deve rimanere assolutamente integrato nel Gruppo”.
Riguardo alle nomine delle altre società controllate, infine, l’ad e direttore generale ha concluso dicendo che “i vertici saranno nominati molto presto. Si tratta di aziende importanti che non possono rimanere senza un board.
Nel momento in cui abbiamo fatto il record di velocità, con i 390 chilometri orari, non possiamo permetterci di perdere tempo”.