Capotreno e scrittore. Una vita in viaggio ad alta velocità

Alessandro Cirillo, 38 anni, lavora come capotreno Frecciarossa nella Direzione Business AV di Trenitalia e scrive romanzi d’azione.

La tua esperienza nel Gruppo FS è iniziata da giovanissimo...

Sono capotreno da 16 anni: ho iniziato nel trasporto regionale e proseguito nella lunga percorrenza, fino ad arrivare sulle Frecce, di cui ho seguito da vicino la nascita e l’evoluzione. In questo arco di tempo ho avuto la possibilità di essere parte di tutti i cambiamenti di cui la ferrovia è stata protagonista, a cominciare dall’evoluzione tecnologica di treni e linee.

Come hai vissuto questa trasformazione?

Il primo approccio con il mondo delle Frecce è stato sul Frecciabianca. Poi ho preso servizio sui Frecciarossa dalla stazione di Torino Porta Nuova, che è tuttora la mia base prima di salire a bordo. Ho partecipato all’implementazione di servizi che rappresentano un tratto distintivo del nostro modo di fare mobilità. Ho visto cambiare le abitudini di viaggio, di pari passo con i risultati raggiunti dall’Alta Velocità, che oggi raggiunge Parigi e a arriverà anche in Spagna entro il 2022, a partire dalla rotta Madrid-Barcellona.

Cosa ti piace di questa professione?

Vedere negli occhi dei passeggeri la soddisfazione per ogni miglioramento del servizio. Vivo il mio ruolo facendo tesoro di ogni esperienza, tenendo conto dell’unicità del singolo viaggiatore, affinché nulla sia lasciato al caso.

Sei appassionato di scrittura. Raccontaci tutto di questa tua seconda anima.

Mi piace il romanzo d’azione, considerato fino a pochi anni fa prettamente anglosassone. È un genere che mi ha accompagnato sin da bambino insieme ai gialli d’autore. L’elemento umano e la caratterizzazione dei personaggi sono fondamentali nella narrazione, perciò nelle mie storie prendo spesso spunto dalla vita reale.

Treni e libri. Il connubio perfetto?

L’universo ferroviario è fonte d’ispirazione: il mio ultimo romanzo, Pedine sacrificabili, uscito a dicembre 2021, racconta di un uomo in fuga fra treni e stazioni. E poi, da avido lettore, non dimentico il piacere di sfogliare un libro o un giornale nei momenti di pausa. Un’abitudine molto apprezzata anche dai viaggiatori, come testimonia l’entusiasmo che ha accolto il ritorno a bordo della Freccia Magazine.