di Il Team
Elisa Dal Bosco, marketing manager e consulente aziendale, prende il treno insieme al suo cane Jack. Sono legati da tempo, lui le ha salvato la vita due volte e le ha fatto scegliere di diventare operatrice di pet therapy.
Che tipo di viaggiatrice sei?
Sono un’accanita sostenitrice del treno, che utilizzo abitualmente. Col tempo i viaggi si sono intensificati per merito di Jack, un meticcio di golden retriever e labrador che ha cambiato in meglio la mia quotidianità.
In che modo?
Dall’età di nove anni sono diabetica e insulino-dipendente. L’avventura con Jack è cominciata a bordo di un Frecciarossa quattro anni fa. Da Roma, sono rientrata a Milano in compagnia di questo cucciolo, che in due occasioni mi ha salvato la vita.
Quando è accaduto?
Per due volte non sono stata in grado di percepire i sintomi che portano all’abbassamento della glicemia e mi sono trovata priva di sensi, con il rischio di cadere in coma ipoglicemico. In entrambi i casi, è stato Jack a svegliarmi con graffi e abbai: una volta quando aveva quattro mesi, l’altra a 10. È stato l’inizio del suo percorso per diventare un cane da allerta diabete, dopo l’addestramento da parte di Progetto Serena Onlus.
I vostri viaggi tipo?
Quasi sempre in Frecciarossa, su cui ho la possibilità di portare Jack a un prezzo conveniente, combinando treni regionali e mezzi pubblici. In quattro anni a bordo delle Frecce non abbiamo mai avuto nessun problema, questo anche grazie al personale di bordo, sempre pronto a soddisfare i bisogni dei passeggeri. Mi piacerebbe, però, avere maggiore facilità nel prenotare il posto a ridosso della porta tra una carrozza e l’altra, che ha accanto uno spazio vuoto. Ho bisogno di una maggiore libertà di movimento nel caso in cui il mio cane, a cui tra l’altro il treno concilia il sonno, dovesse impedire il passaggio.