Andrea, 24 anni, dipendente di Mercitalia Rail, la società del Gruppo FS dedicata al trasporto ferroviario di beni e prodotti, racconta la sua esperienza come macchinista dei treni merci.
Come hai iniziato a lavorare per il Gruppo FS?
Dopo gli studi all’Istituto Nautico di Savona, non avrei mai immaginato che la mia sarebbe stata una carriera ferroviaria. Da buon genovese vedevo il mio futuro in mare, quindi tutto è iniziato un po’ per caso, dopo aver inviato la mia candidatura a Mercitalia Rail.
Raccontaci il percorso che ti ha portato a diventare macchinista dei treni merci
Alla fine del 2018 ho cominciato la formazione trasferendomi a Milano. Poi a gennaio 2020, dopo un intenso lavoro di affiancamento, ho conseguito l’esame per diventare macchinista provvisto di tutte le abilitazioni. In pratica, quando il treno è pronto per quanto riguarda la composizione e il carico dei carri, io controllo il locomotore, la diagnostica di bordo e sono pronto a partire. Ricevo anche nozioni e aggiornamenti per affrontare eventuali anomalie che possono presentarsi sulla macchina o sull’infrastruttura ferroviaria.
Cosa ti piace di questa professione?
In principio mi sentivo più portato per un percorso da capotreno, data la personale predisposizione a relazionarmi con il pubblico, poi invece ho trovato il mio mondo in questo ruolo. Se dovessi tornare indietro lo rifarei. Sento tutta la responsabilità del mio lavoro e durante l’emergenza sanitaria, quando il trasporto di beni di prima necessità non si è mai interrotto, ne ho scoperto anche il forte senso di utilità.
La pandemia ha cambiato il tuo lavoro?
Alcune delle nostre attività si sono rallentate in relazione alla difficoltà di diverse aziende a cui garantiamo la movimentazione dei prodotti. Fortunatamente, oggi i segnali di ripresa sono forti, a cominciare dal graduale ripopolamento delle stazioni. I viaggi degli ultimi mesi sono tornati a strappare un sorriso ai bambini, che salutano affascinati il passaggio del treno. Una situazione che ogni macchinista conosce bene e che, nell’immaginario, rappresenta il tratto distintivo del nostro lavoro.